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Pescara, 23/07/2024
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Data: 03/12/2010
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trasporti, la stangata è vicina: meno soldi, meno bus. Oggi il vertice convocato dall'assessore Morra. I 40 milioni di euro tagliati dal Governo potrebbero diventare 50

PESCARA - Meno 40 milioni di euro uguale meno mezzi a disposizione e meno posti di lavoro. E più disagi, per chi rischia di non avere più l'autobus per andare al lavoro o a scuola. E' una condanna al collasso il taglio che il Governo si appresta a fare al sistema del trasporto pubblico locale abruzzese. Una riduzione del 25% rispetto alla spesa complessiva, di 165 milioni. Se ne discuterà oggi al tavolo tecnico indetto dall'assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra. La Regione cerca di salvare il salvabile, ma la scure da Palazzo Chigi non avrà pietà, e forse i 40 milioni saliranno addirittura a 50. Molto dipenderà dalla trattativa avviata dalla conferenza Stato-Regioni, che dovrà prendere una decisione definitiva entro il 31 dicembre. Se le risorse diverranno, com'è ormai certo, insufficienti a coprire le spese del sistema, cosa accadrà? Come al solito, ne faranno le spese i cittadini. «In bilancio i fondi per coprire i 40 milioni mancanti non ci sono - dice Carlo Costantini, consigliere regionale dell'Idv - , quindi temo che la Regione possa far ricadere questi tagli sulle tasche degli abruzzesi riducendo i servizi, quindi mettendo in difficoltà i lavoratori del settore e migliaia di pendolari che ogni giorno si muovono in autobus o in treno in Abruzzo». L'alternativa potrebbe essere quella di un aumento di tasse o la svendita a privati di quote delle società regionali. «La soluzione invece ci sarebbe: riunire tutte le società di trasporto locale in un'unica grande azienda, capace di evitare sprechi e garantire servizi. Certo, questo significherebbe tagliare consigli d'amministrazione e poltrone. Ma la "casta" sicuramente non sarà d'accordo. La Regione nei mesi scorsi aveva preso l'impegno di presentare una bozza di riforma del sistema dei trasporti entro dicembre, ma finora di questa bozza non si sa nulla», prosegue Costantini. Se è vero che i tagli arriveranno da Roma, va comunque precisato che il sistema del trasporto pubblico locale in Abruzzo ha già un lungo elenco di anomalie che stanno portando al collasso dello stesso: «Con cinquanta aziende di trasporto, tra le pubbliche e le private con partecipazione della Regione, la mancanza di programmazione, un mercato distorto in cui l'ente detta le regole e possiede l'ottanta per cento del mercato e l'assenza di investimenti per le infrastrutture, è inevitabile che si arrivi ad una situazione del genere. Abbiamo una spesa pubblica pro capite esagerata alla voce trasporti: 128 euro per abitante, contro i 100, ad esempio, della Campania. Dopo aver messo in ginocchio gli utenti dei mezzi di trasporto di tutto l'Abruzzo, ci diranno, come hanno fatto per la sanità, che si tratta di scelte dolorose, ma obbligate e imposte dal Governo. Ma non è così». I responsabili del settore Trasporti di Cgil, Cisl, Uil, Cisal e Ugl sono già sul piede di guerra per via dell'aumento dei collegamenti per Roma autorizzati lo scorso 10 novembre: «Dal tavolo tecnico ci aspettiamo risposte concrete per la riorganizzazione del sistema, altrimenti lo stesso non avrebbe ragioni per continuare i propri lavori e ci sarebbe la mobilitazione dell'intero comparto».

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