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Data: 07/05/2011
Testata giornalistica: Il Centro
Lo sciopero in Abruzzo (Sulmona) - Valle Peligna epicentro della crisi

SULMONA. Oltre mille le persone che hanno protestato contro la disoccupazione e la crisi economica del comprensorio in risposta alla chiamata dello sciopero generale Cgil che ha scelto Sulmona come tappa provinciale della manifestazione aquilana. I lavoratori si sono radunati lungo viale Mazzini, sotto l'unica bandiera rossa della Camera generale del lavoro. Il corteo è partito puntuale alle 10, raggiungendo in un'oretta piazza XX Settembre, dopo aver attraversato corso Ovidio. Per due ore, le del centro si sono colorate di rosso, con bandiere, fischietti e cappellini a scandire i passi dei manifestanti.
Slogan e cartelloni ricordano i dati allarmanti della crisi: il trenta per cento di disoccupati, con la metà delle persone in età lavorativa (54mila persone) in cassa integrazione o mobilità, l'altra metà senza un lavoro. Più di mille i posti persi in soli tre anni e una quindicina le vertenze aperte, con decine di aziende che hanno abbandonato il comprensorio aquilano.
«La scelta di Sulmona è per dare un segnale forte alle istituzioni» dice dal palco fra gli applausi Umberto Trasatti della segreteria provinciale Cgil, «questo territorio incarna la crisi dell'Abruzzo e la subisce in maniera più grave. Regione e governo devono prestare più attenzione». Ma le ragioni nazionali della mobilitazione su un fisco più equo e la tutela del contratto collettivo lasciano il posto all'approvazione immediata dell'accordo di programma per la Valle Peligna, riconosciuta come «area di crisi industriale complessa», l'inserimento della Provincia dell'Aquila nell'Obiettivo di convergenza (ex Obiettivo 1), il superamento del precariato e della gestione commissariale per la ricostruzione dell'Aquila, la messa in sicurezza antisismica dei centri storici della provincia e la Zona franca. «Questo sciopero deve far capire che, dopo l'emergenza terremoto, la vertenza Valle Peligna è la più drammatica e si trascina dagli anni'80». Sono intervenuti Mimì D'Aurora e Sandro Giovarruscio della segretaria regionale del sindacato. Otto i pullman arrivati in città: quattro dall'Aquila, tre da Avezzano e uno da Castel di Sangro.
Secondo la Cgil avrebbero scioperato tutti i lavoratori (più di cento) dell'Officina ferroviaria, il 30 per cento alla Magneti Marelli e il 50% del palazzo di giustizia. I negozi hanno abbassato le saracineshe soprattutto nella zona di Porta Napoli. Soddisfatto Damiano Verrocchi, segreteria provinciale Cgil, per la riuscita della manifestazione. I politici presenti, con l'onorevole Giovanni Lolli in testa, hanno rimarcato la necessità di recuperare unità fra le sigle sindacali.

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