PESCARA. L'Arpa, la maggiore società regionale dei trasporti, ha detto sì al cambio della nuova sede dell'Aquila accettando una permuta e aggiungendo circa 3 milioni e mezzo di euro. I sindacati tuttavia parlano di aggravi economici, di richieste non accolte e proclamano lo stato di agitazione. «Il progetto dell'azienda unica di trasporti», sostengono, «è solo un bluff».
Dopo il rinnovo del parco macchine (80 autobus, 15 milioni di euro), l'azienda regionale di trasporto pubblico vara il piano che prevede lo spostamento della sede dell'Aquila da Sant'Antonio (vicino al casello autostradale) alla zona industriale di Bazzano in grande espansione.
L'Arpa ha scelto la proposta della Edimo Holding tralasciando altre due offerte che erano giunte nelle more dell'invito pubblicato il 15 settembre tese a indicare fabbricati già esistenti. La proposta finale della Edimo è stata valutata «la economicamente migliore» dall'assemblea presieduta dall'avvocato Massimo Cirulli e alla quale ha partecipato, in qualità di rappresentante della Regione, l'assessore ai Trasporti Giandonato Morra. L'Arpa acquista dalla Edimo l'immobile di Bazzano per circa 5,5 milioni di euro dando in permuta la sede di Sant'Antonio valutata 2 milioni. La Edimo ha inoltre manifestato interesse all'acquisto del capannone in San Demetrio, della Paoli bus (controllata dall'Arpa), a 298mila euro. Per l'azienda si tratta di un'operazione importante dal punto di vista finanziario, e necessaria. «Facciamo in sei mesi quello che si è tentato di fare per vent'anni», è il primo commento del presidente Cirulli, «la vecchia sede non è più adeguata, oltretutto si trova in un centro abitato. A Bazzano ci sarà posto per mettere al riparo tutti i nuovi autobus». Anche le altre due offerte riguardavano immobili situati a Bazzano, ma la Edimo ha fatto una valutazione maggiore dell'attuale sede.
La decisione si accompagna ad altre operazioni di una certa consistenza avviate dall'Arpa e che i sindacati non capiscono in prospettiva, essendo la società destinata a essere accorpata con le altre aziende di trasporto regionali. È per questo che i sindacati temono che l'azienda unica sia «soltanto un bluff». È il caso della Cgil Abruzzo che contesta all'azienda la gara per l'affidamento all'esterno delle attività di manutenzione dei mezzi e dei servizi di soccorso. È il caso di Fit Cisl, Uil trasporti, Ugl autoferrotranvieri e Faisa Cisal che proclamano altresì lo stato di agitazione perché l'Arpa «avrebbe ignorato alcune questioni come detassazione straordinario, reperibilità, premio sui sinistri evitati, biglietti a bordo nelle autolinee dell'Aquila, prepensionamenti, premio di produttività, test alcol».
L'obiettivo, scrivono i rappresentanti delle quattro sigle, è di far aprire all'azienda un tavolo di conciliazione e che la stassa Arpa riveda la decisione di spingere i lavoratori all'esodo «per favorire ricambi di personale e gestire con migliore efficacia gli esuberi di personale». Ma i sindacati contestano anche il silenzio su decisioni aziendali, come appunto la nuova sede aquilana. «Le nostre decisioni sono trasparenti al punto che siamo l'unica azienda pubblica a mettere sul sito anche i verbali delle assemblee», replica il presidente Cirulli, «per quanto riguarda i contenuti, l'Arpa valuta le operazioni dal punto di vista dei costi affinché essi diminuiscano senza incidere sull'efficienza e la qualità dei servizi».