PESCARA. La metafora è sempre quella del contadino: scarpe grosse e cervello fino. Quando ieri mattina il ministro Antonio Di Pietro si è trasferito al Municipio di Pescara per il convegno sulle opere pubbliche organizzato dall'Amministrazione D'Alfonso, ha usato il consueto linguaggio diretto per spiegare cosa l'Abruzzo potrà aspettarsi da questo governo rispetto alle attese sulle grandi opere, ma anche per porre l'accento sugli attuali limiti del sistema. Ad esempio quello che il ministro chiama «l'ambientalismo di maniera», i signori «che dicono sempre no a tutto», a «prescindere», come direbbe Totò. E poi la questione morale alla quale l'ex pm di Mani pulite non poteva sottrarsi: «Qual è la patologia oggi? Le tangenti? Le mazzette? No, quelle le conosciamo..., sono quei mezzi più sofisticati utilizzati per ragioni nobili ma con risultati "ignobili"». Un attimo prima il procuratore Nicola Trifuoggi aveva detto le stesse cose dell'ex collega a proposito di opere pubbliche e dintorni: «Bisogna evitare che si delinqua utilizzando strumenti leciti. Il fatto nuovo è questo, ecco perché occorre eliminare la discrezionalità nelle procedure, con norme chiare sugli stati di avanzamento, l'aggiornamento dei prezzi, le varianti». Il sistema portuale, la dorsale parallela alla statale 16, la complanare in sostituzione della terza corsia dell'autostrada Pescara-Roma, i finanziamenti per l'aeroporto e le ferrovia (per l'ampliamento delle gallerie sulla linea Roma-Pescara). Sono questi gli impegni assunti da Di Pietro per l'Abruzzo, di cui si parlerà nella prossima conferenza Stato-Regioni. «E ditemi voi», ha aggiunto il ministro, «se è poco in soli 100 giorni». Il metodo del «dialogo» tra amministrazione centrale e territorio, con gli incontri periodici nelle varie regioni, è stato sottolineato più volte dal ministro per non ripetere gli errori recenti: «E' finito il tempo in cui tutto passava per le segrete stanze dei partiti...».
L'assessore regionale ai Trasporti e alle Infrastrutture, Tommaso Ginoble, aveva accolto Di Pietro con in tasca un elenco ancora più dettagliato di opere da realizzare in Abruzzo, partendo da alcune priorità: potenziamento del collegamento ferroviario tra Pescara e Roma, adeguamento dei porti commerciali di Ortona e Vasto, individuazione dei fondi per completare la Statale 17, la Teramo-mare, le varianti alla Statale 16 e per concertare con gli enti locali la creazione della strada pedemontana che colleghi il Molise, l'Abruzzo e le Marche. Di Pietro ha ribadito che la legge Finanziaria prevede investimenti sulle infrastrutture superiori di circa il 27% alle cifre dello scorso anno. Al convegno sono intervenuti anche il direttore generale dell'Anas, Michele Minenna; il presidente dell'Autorità per i lavori pubblici, Alfonso Rossi Brigante, il deputato Carlo Costantini e il sindaco Luciano D'Alfonso. La complanare Pescara-Roma? Di Pietro guarda l'imprenditore Carlo Toto seduto in prima fila e non ci pensa un attimo: «La faremo fare a lui con i soldi presi in più dalla società a cui il Tar ha chiesto di ripristinare le vecchie tariffe autostradali».