L'AQUILA. Conclusione positiva per la vertenza Ama (trasporto pubblico urbano). L'intesa raggiunta in prefettura: il cda, come chiesto dai sindacati, ritirerà il provvedimento che inquadrava i lavoratori nel pubblico impiego. Buste paga più pesanti.
Tra i dipendenti dell'Ama, lo scorso 13 maggio, era scattato lo stato di agitazione contro la decisione del cda che applicava ai contratti il patto di stabilità, equiparando il personale aziendale a quello del pubblico impiego e, di fatto, decurtava gli stipendi. La vertenza si è risolta durante la «procedura di raffreddamento» in prefettura, alla presenza della dirigenza, dell'assessore comunale Silvana Giangiuliani e delle organizzazioni sindacali. «Nel corso del tentativo di conciliazione, a fronte di una posizione aziendale ancora ferma sulla convinzione di dover applicare i dettami del patto di stabilità», ha commentato Domenico Fontana, segretario della Filt-Cgil, «si è potuta apprezzare la posizione determinante e risolutiva della proprietà rappresentata dall'assessore Giangiuliani che, con molta onestà, ha riconosciuto le giuste le rivendicazioni sindacali, supportandole con dispositivi legislativi e interpretativi della Corte Costituzionale». La vicenda ha visto compatti, nel respingere il provvedimento, tutti i sindacati, e ha avuto il supporto anche del consiglio comunale, che ha approvato un ordine del giorno di sostegno. «Ai lavoratori», sottolinea Fontana, «saranno riconosciute le somme indebitamente trattenute. A questo punto auspichiamo un ritorno a corrette relazioni sindacali, viste le molte criticità ancora da affrontare, e perché si possa finalmente dar seguito all'esame delle rivendicazioni dei dipendenti. È giusto ricordare che assicurano percorrenze superiori al passato, con un organico ridotto tra gli autisti per effetto del blocco del turn-over, con effetti evidentemente rilevanti sulla qualità del servizio, con linee continuamente riviste e modificate e senza nessun coinvolgimento delle Rsa».