Con 314 sì e 300 no ieri la Camera ha approvato la manovra economica. La scorsa settimana il via libera era arrivato dal Senato. Adesso che anche l'Aula di Montecitorio ha dato il via libera definitivo alla legge di conversione del D.L. n. 138/2011, recante "Misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo", dopo la firma del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è legge.
La manovra prevede consistenti tagli ai trasferimenti in favore delle regioni e degli altri enti locali, che vanno ad aggiungersi a quelli già operati con la manovra economica dello scorso anno (articolo 14 del D.L. n. 78/2010). Per il solo anno 2012 il taglio dei trasferimenti in favore delle regioni a statuto ordinario ammonta a complessivi 6.100 milioni di euro (di cui 4.500 milioni ex articolo 14 D.L. n. 78/2010 e 1.600 milioni ex articolo 20 D.L. n. 98/2011, come modificato dal D.L. n. 138/2011), mentre per le regioni a statuto speciale la riduzione dei trasferimenti ammonta a complessivi 3.000 milioni di euro (1.000 milioni ex articolo 14 D.L. n.78/2010 e 2.000 milioni ex articolo 20 D.L. n. 98/2011, come modificato dal D.L. n. 138/2011).
"Ormai non parliamo più di timori, ma di realtà - ha sottolineato Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome -.
I tagli previsti dalla manovra ci impongono di riconsegnare nelle mani del Governo i contratti per il trasporto pubblico locale, su ferro e su gomma. E dovranno essere gli stessi responsabili dei tagli a dire ai cittadini perché, degli 1,9 miliardi di impegni, sono stati iscritti dal Governo nella manovra, per il trasporto, solo 400 milioni. Un taglio del 75 per cento, che dal gennaio 2012 renderà impossibile la gestione del trasporto pubblico locale.
Il gesto delle Regioni è dunque un atto che avrà un carattere simbolico ma anche sostanziale dal momento che, senza fondi, non sarà possibile far circolare autobus e treni locali, e ha un solo fine: trovare le risorse per dar seguito ai contratti stipulati con le aziende di trasporto, che sono ovviamente accordi pluriennali.
Il rischio di un default per le aziende di trasporto è sempre più vicino, e già si cominciano a fare i conti sui pesantissimi riflessi occupazionali che una simile condizione inevitabilmente causerà. A ciò si aggiunga l'ingestibilità dei servizi, il cui deficit causato dal taglio nei trasferimenti non potrà essere compensato da aumenti di tariffe o piani di riduzione: nessun palliativo potrebbe compensare uno squilibrio come quello che si prospetta.
Comincia dunque a manifestarsi il peso di una manovra che, come ho sempre denunciato, è drammaticamente sproporzionata e tutta a carico delle autonomie locali e delle Regioni che ormai non saranno più in grado di garantire le funzioni di governo. Ed è solo il primo dei grandi capitoli di crisi che si apriranno a breve: i tagli già previsti per il biennio 2013-14 metteranno in seria difficoltà l'intero sistema di protezione sociale e sanitaria.
In questo difficilissimo momento ci sono obiettivi che si possono e si debbono perseguire riducendo costi gestionali, evitando ridondanze e combattendo gli sprechi, seguendo un percorso serio di piena assunzione di responsabilità come giustamente il presidente Napolitano ha chiesto a tutte le Istituzioni. In questo momento ciascuno deve fare la propria parte e noi abbiamo già dimostrato di essere pronti ad assumerci le nostre responsabilità.
Ma se dal Governo non arriveranno risposte, non cesseranno le azioni di protesta con cui tutti gli enti locali si impegneranno a rendere ancora più chiare le gravissime conseguenze della manovra su cittadini e imprese".
Il presidente Errani ha convocato una riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per oggi mettendo all'ordine del giorno la prosecuzione del dibattito sull'ipotesi di autoriforma delle istituzioni regionali, la Manovra Finanziaria, l'iniziativa programmata in materia di Trasporto Pubblico Locale.
Nel pomeriggio e' previsto un incontro con il ministro per i Rapporti con le Regioni e la Coesione territoriale, Raffaele Fitto.