PESCARA. Continua il braccio di ferro in casa Gtm tra sindacati e vertici dell'azienda di trasporti abruzzese.
Dopo lo sciopero del 26 settembre scorso, le richieste di Filt Cgil e Uiltrasporti e l'annuncio di una nuova manifestazione di 8 ore del personale prevista per il 14 ottobre dalle 16.00 fino alle 24.00 davanti la sede della Regione Abruzzo a Pescara, la parola passa ora al presidente della Gtm , Michele Russo, che smonta punto per punto le accuse.
«Tanto per cominciare», dice, «i sindacati hanno detto bugie clamorose. Per quanto riguarda le consulenze dopo il nostro insediamento, avvenuto nel 2009, la Gtm ha tagliato quelle legali, contabili fiscali e quelle ambientali e commerciali. Le consulenze da noi promosse sono nate per sanare dei contenziosi aperti con i precedenti consulenti, trovati qui al nostro insediamento. Nessuna spesa abnorme, dunque, e se si fa un raffronto tra le consulenze attuali e quelle del passato si nota che c'e' stato un netto calo, anche per le spese di rappresentanza».
Sulla voce stipendi ritenuti «discriminatori verso i lavoratori ed a favore della dirigenza», Russo parla di riduzioni dei dirigenti «passati da 4 del 2008 ai tre attuali (5 nel 2010)». «Per gli organi collegiali», continua, «c'è stata una riduzione del compenso (da 98.337 euro a 85.578 euro), e lo stesso si dica per il collegio sindacale (da 74mila a 39.975). Non c'e' un solo numero superiore alla precedente gestione, anzi sono sensibilmente inferiori». Parlando poi delle spese del personale il presidente della Gtm ha premesso che «con la riduzione dei contributi della Regione e la conseguente riduzione del chilometraggio, la forza lavoro necessaria per effettuare il servizio scende. Per fronteggiare questa situazione di minori ricavi ed evitare la perdita di posti sono state adottate delle iniziative, come l'interruzione dell'affidamento all'esterno del servizio sul territorio di Francavilla e così si è riusciti a non licenziare nessuno». «Quanto allo sciopero», chiosa Russo, «non è vero che ha registrato un'adesione del 90% ma di oltre il 40%».
Di tutt'altro avviso sono i sindacati che si dicono insoddisfatti e rispondono alle accuse.
«Il presidente Michele Russo e dall'intero Cda della Gtm, si sono resi indisponibili al confronto e a fornire chiarimenti», puntellano le segreterie provinciali di Filt Cgil e Uiltrasporti, durante il confronto di merito con il Collegio Sindacale della Gtm.
Per loro i temi che restano sul banco sono sempre gli stessi. Si va dai problemi di trasparenza aziendale (per chiedere documenti e atti pubblici quali i verbali dei Consigli di Amministrazione e dell'Assemblea dei soci bisogna avviare complicate e costose procedure di accesso formale), alla disdetta unilaterale degli accordi che disciplinano i rapporti di lavoro del personale dipendente e la trasformazione dei contratti di lavoro da part time a full time.
«L'accordo dell'8 settembre sul differimento delle trasformazioni degli autisti a full time», fanno notare Franco Rolandi segretario Filt Cgil e Alberto Cilli segretario Uiltrasporti, «è stato sottoscritto senza l'avallo dell'assemblea dei lavoratori e con sigle sindacali che peraltro hanno una rappresentanza minoritaria all'interno dell'azienda. Detta intesa, nel convalidare di fatto la disdetta di alcuni accordi aziendali, presenta sia penalizzazioni fiscali e retributive per i dipendenti (e in particolare quelli di nuova assunzione) che caratteri di antieconomicità con costi aggiuntivi per l'impresa. Siamo poi ancora in attesa di conoscere responsabilità personali ed entità del danno economico derivante dal cattivo funzionamento dell'impianto di distribuzione del metano
. Tra il fermo obbligatorio per diversi mesi degli autobus e gli ingenti costi aggiuntivi derivanti dall'acquisizione di specifici essiccatori per bonificare il metano, sono state accertate spese non previste per centinaia di migliaia di euro».
Così come restano perplessità sul rispetto da parte da parte Gtm della legge finanziaria regionale 1/2011 che prevede tra l'altro l'istituzione dell'azienda unica regionale di trasporto.
«Troviamo quanto meno assurdo», dicono, «che la Gtm in questa fase di transizione sostenga ingenti costi per l'acquisizioni di nuovo software paghe e per la realizzazione di un nuovo sito web aziendale. Tutto ciò ci sembra uno spreco perché l'attuale sistema è, a nostro avviso perfettamente funzionale e non necessita di cambiamenti e poi l'imminente fusione delle tre aziende regionali che inevitabilmente comporterà la revisione dell'intero sistema informativo, vanificherà le risorse investite».
E l'attenzione resta alta sul taglio del 10% dei servizi imposto dalla Regione Abruzzo.
«Nel caso della Gtm», continuano i segretari, «a differenza di quanto invece sostiene il Presidente Michele Russo, non corrisponde al vero ed è quindi assolutamente falso che l'azienda abbia subito tagli dei finanziamenti e delle percorrenze per un valore del 10%. In realtà, ed è giusto che si sappia, il taglio è stato del 5%, ovvero la metà di quello che hanno subito le altre 55 imprese abruzzesi di trasporto pubblico. Eppure nessuna di queste 55 aziende, evidentemente più penalizzate, hanno inteso colpire il personale nuovo assunto tagliando loro i pochi diritti e le retribuzioni notoriamente già inferiori.
Va ricordato inoltre che responsabilmente Filt Cgil e Uiltrasporti hanno contribuito al prepensionamento di 18 unità lavorative, attraverso la sottoscrizione di un accordo risalente all'ottobre dello scorso anno che ha consentito, quindi, di recuperare integralmente il citato taglio del 5% sui servizi. Non si comprendono quindi le vere ragioni della disdetta di accordi aziendali e del differimento nelle trasformazioni a full time».