TORNA a far discutere il progetto di interramento ed arretramento della stazione ferroviaria di Teramo. Ad intervenire sulla questione è, ancora una volta, la Filt Cgil di Teramo che con una nota sottolinea come il progetto appaia sempre più «come un'operazione calibrata al recupero di una vasta area cittadina per costruirvi alberghi, edifici commerciali e residenziali», senza tener conto «delle prerogative del trasporto su rotaia e di come quest'ultimo possa contribuire al miglioramento della mobilità e della qualità della vita». A questo proposito, il segretario provinciale della Filt Cgil Luigi Scaccialepre evidenzia come la scelta dell'amministrazione di Teramo vada in controtendenza con quanto sta avvenendo nel resto d'Italia e come l'arretramento della stazione rappresenti un'ennesima sconfitta per la città. «Teramo, con un tasso di motorizzazione superiore alla media nazionale - conclude il sindacato - sconta le difficoltà di un sistema viario ridotto, con due sole direttrici principali e con Via Po dove transitano giornalmente 42mila autovetture. Solo il prolungamento della ferrovia al centro della città darebbe risposte positive ad una mobilità bloccata. Da qui l'esigenza di definire un progetto di fattibilità che abbia come obiettivo finale il prolungamento del servizio ferroviario».