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Pescara, 23/07/2024
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Data: 22/10/2011
Testata giornalistica: La Repubblica
Il futuro dell'Ataf - «Le loro sono solo provocazioni non si cancellano 35 anni di contratti». Il sindacalista Nannini «Dicono che lavoriamo poco e guadagniamo tanto: lo stipendio medio è di 1.200 euro per 39 ore settimanali»

E' GIÀ andato ieri, Alessandro Nannini, il coordinatore della rsu dell'Ataf, a attivare le cosiddette procedure di raffreddamento che, una volta portate a termine, permetteranno agli autisti di fare sciopero. «Entro dieci giorni l'azienda ci deve chiamare al tavolo. Se le cose andranno male, sciopereremo subito e per 24 ore», avverte il coordinatore. Il che vuol dire che sui bus pende la minaccia di uno sciopero a dicembre e la possibilità di replica in seguito. La protesta sarà anche per una serie di motivi interni al l'azienda, ma fondamentalmente contro la privatizzazione di Ataf. Eppure il sindaco Renzi lo aveva detto: o accettate le mie proposte e collaborate a risanare l'azienda o si privatizza. Siccome non collaborate, siete voi a volere la privatizzazione? «Se venderanno - reagisce Nannini - se ne prenderanno loro la responsabilità. Quelle del sindaco non erano proposte ma una provocazione. Renzi ci chiede cose tali che significano cancellare di un colpo l'intera contrattazione aziendale di 35 anni. E' impossibile. Lo sapeva anche lui. Gli autisti hanno rimandato le provocazioni al mittente, tutte intere». Già, ma ci penserebbe poi il privato a riorganizzarli. «Peggio di quanto fanno loro non potrebbe essere». Il sindaco chiedeva, tra l'altro, 39 anziché 35 ore di lavoro, 62 giorni di riposo l'anno invece degli 84 degli autisti fiorentini, bollati come più della media nazionale. «Bugie - è secco Nannini - Non lavoriamo pocoe guadagniamo molto come dice la campagna denigratoria scatenata senza risultati, perché i cittadini sono con noi e contro la privatizzazione, come si è visto anche dal referendum. Lavoriamo le regolari 39 ore, stiamo al volante circa 37, è lavoro anche andare da un capolinea all'altro. L'azienda ha già fatto molte cause ai singoli autisti su questo tema e le ha perse tutte. Gli autisti bolognesi hanno 90 riposi. Lo stipendio medio è sui 1.200 euro, quello dei giovani è sotto. Si arriva, dopo 25 anni, a 1.450. Non è da nababbi». Soprattutto, spiega Nannini, «il sindaco non può dire faccio come voglio e decido io. La storia dell'o voi rinunziate a tutti gli integrativi o privatizzo è un ricatto e come tale inaccettabile». Con metodi diversi e su proposte diverse, gli autisti, sarebbero disposti a confrontarsi. «Ma non senza sapere dove si va a parare. Sacrifici ne abbiamo già fatti molti nel 2006 e siamo punto e a capo. Se ne facessimo ora, tra due anni ci risaremmo. Il costo del lavoro è fermo da tre anni e i bilanci Ataf continuano a essere in perdita. Non è colpa dei lavoratori, ma c'è un problema strutturale nell'azienda». Dunque la pregiudiziale per qualsiasi confronto futuro è «un serio e credibile piano di impresa pluriennale che garantisca un futuro». L'altra condizione è «che Firenze partecipi alla gara per l'azienda unica del trasporto pubblico toscano. Prima della quale la privatizzazione servirebbe solo al Comune per fare cassa e, dopo, lo scambio di quote con i privati che già siedono nelle aziende toscane sarebbe obbligatorio».

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