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Pescara, 22/11/2024
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Data: 25/11/2011
Testata giornalistica: Il Centro
La riforma del tpl in Abruzzo - Azienda unica per salvare i trasporti. Sindacati contrari allo spezzettamento dei servizi

Compatte tutte le sigle dei lavoratori

PESCARA. Bacino unico regionale e azienda unica ferro-gomma per far sopravvivere il settore pubblico dei trasporti alla mannaia sui trasferimenti dello Stato. E' la risposta unitaria di tutte le più rappresentative sigle sindacali dei Trasporti - Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil, Faisa-Cisal e Ugl - alle posizioni espresse dal presidente dell'Arpa, Massimo Cirulli, (leggi l'articolo) che si era detto contrario a un tale assetto organizzativo e gestionale. I rappresentanti dei lavoratori dei trasporto sono infatti contrari all'ipotesi di spezzettare il territorio regionale in sette bacini, quindi con sette diversi gestori che si aggiudicano parti dei servizi con regole diverse. Posizione contraria che trova conforto in quel che sta accadendo nel resto d'Italia, come in Toscana e Liguria, dove per far fronte alla carenza strutturale delle risorse si sta puntando sulle economie di scala per mantenere in vita il servizio pubblico dei trasporti.
«Bacino unico e società unica», ribadiscono i sindacati, «costituiscono lo strumento più idoneo per salvaguardare i livelli dell'occupazione su scala regionale, per garantire qualità e omogeneità di un servizio che deve essere uguale per tutti i cittadini, senza discriminazioni. Se il presidente Cirulli fosse un imprenditore», proseguono, «non avrebbe mai creato una situazione di bilancio aziendale che, per la prima volta negli ultimi decenni, porta il segno meno, mitigato solo grazie all'intervento dei fondi Fas».
Sul tema dei licenziamenti e del costo del lavoro i sindacati riaffermano che «le illazioni sono quelle che fa Cirulli quando pronostica scenari apocalittici con il solo scopo di creare un clima contrario alle ipotesi di azienda unica. Abbiamo già fornito» affermano le sigle sindacali, «elementi al tavolo di confronto regionale per affrontare al meglio gli scenari che si prospettano sul versante occupazionale, a seguito del progetto di legge per la fusione delle aziende regionali di trasporto su gomma, ma è davvero paradossale che la componente sindacale sia la sola ad avere il coraggio di scelte che invece manca agli altri soggetti interessati».
I sindacati non si sottraggono al confronto su quelle che definiscono «le provocazioni del presidente Cirulli. Ed è evidente», osservano, «che se per Cirulli i posti di lavoro si difendono mantenendo separate le aziende e duplicate le funzioni, generando una inevitabile situazione di non competitività in caso di gara, e sancendone di fatto la scomparsa, c'è davvero da preoccuparsi sulla qualità dell'attuale quadro dirigente, specie se non passa giorno nel quale le parole non fanno altro che confermare l'urgenza del cambiamento».

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