Rincari del 20%, anche sulle gomme da neve.
Scatta l'obbligo degli pneumatici da neve o delle catene a bordo. E subito i prezzi si impennano, in attesa delle stangate che potrebbero arrivare con i controlli a tappeto della polizia stradale. La stagione fredda è stata inaugurata dalle ordinanze che fino al 15 aprile, impongono a tutti gli automobilisti che transitano in autostrada, di montare pneumatici invernali o di avere a disposizione le catene. Per chi sgarra, multe salate: da 80 a 300 euro. L'indicazione del nuovo obbligo è prevista dal Codice della Strada ed è stata segnalata ai singoli gestori dall'Associazione che riunisce i concessionari (Aiscat). Lo spauracchio delle sanzioni ha fatto scattare la corsa dal gommista, ma l'imposizione ha anche scatenato l'aumento dei prezzi. «Il costo delle gomme termiche è cresciuto di circa il 20 per cento. Un aumento perfino superiore si registra per le catene da neve» ammette Vincenzo Pugliese, coordinatore padovano della sezione autotrasportatori e riparatori dell'Upa. «Su questi rincari ha inciso l'ecotassa per lo smaltimento, ma anche il fatto che l'obbligatorietà ha aumentato di molto la domanda e il giro d'affari ». Da oggi inizierà la campagna di informazione della polizia stradale che durerà alcuni giorni. Dopodiché scatteranno i controlli, con le relative multe.
Ma l'assessore regionale alla Mobilità, Renato Chisso, promette battaglia e se la prende con la Cav, la società (di Regione e Anas) che gestisce il Passante, la tratta autostradale della A4 tra Padova e Mestre, il Raccordo Marco Polo e la Tangenziale Ovest di Mestre. Definisce l'ordinanza che obbliga all'utilizzo degli pneumatici invernali «un balzello imposto ai cittadini». Sul piede di guerra anche la Cgil. «Si poteva e doveva fare meglio, a tempo debito, assicurando adeguate informazioni all'utenza», dice Ilario Simonaggio, segretario generale Filt Cgil Veneto. «Ci stupisce che su questa norma conosciuta da luglio 2010 si sia informata l'utenza senza preavviso, con modalità discutibili, solo attraverso i cartelli installati nella rete autostradale. Il tutto condito da pressapochismo e polemiche tutte italiane». Anche da queste cose, secondo Simonaggio, si comprende «quanto terreno c'è da compiere per un salto culturale nel rapporto tra autorità e cittadino, per favorire un confronto leale e corretto». La Cgil punta anche il dito sui tagli agli interventi per la sicurezza della viabilità nelle zone di montagna, dove le rigide temperature invernali si fanno sentire di più. «Da quest'anno, a causa della sofferenza del bilancio pubblico della Provincia di Belluno, la sicurezza stradale in caso di neve, è fortemente deficitaria. Il rischio è che in caso di maltempo gli interventi siano ridotti e intempestivi, proprio a causa della scarsità di risorse». Tradotto significa «che le località più periferiche delle zone di montagna, quindi quelle più esposte alle nevicate, sono a rischio di isolamento per giorni. Siamo ancora in tempo perchè non si accusi il clima delle responsabilità dell'uomo, in caso di eventi naturali previsti e prevedibili».