MILANO - «Come state? Mi raccomando, eh». Così Susanna Camusso, segretario nazionale della Cgil, martedì mattina ha esordito nella telefonata fatta dai piedi della torre ai lavoratori degli appalti Fs in protesta sulla cima, in stazione centrale. Durante la conversazione durata circa 20 minuti e interrotta più volte dal fischio «solidale» dei treni di passaggio, Camusso ha spiegato le richieste che Cgil ha intenzione di fare al governo, molto apprezzate «dall'alto» della torre. I lavoratori hanno raccontato i tanti gesti di solidarietà sia da parte dei colleghi sia dei cittadini milanesi, oltre alle oltre 3500 firme raccolte dall'11 dicembre ad oggi in un banchetto sui binari della stazione. «Siamo fiduciosi, perché questo è un attacco vero e proprio, noi siamo determinati ad andare avanti, di qua non ci spostiamo proprio» hanno ribadito i lavoratori incontrando il pieno appoggio della segretaria. Camusso si è augurata che da domani i ministri del lavoro e dello sviluppo economico convochino «un tavolo vero anche con ferrovie e industrie, per fissare tutti i criteri per una soluzione positiva e non solo per gli ammortizzatori».
L'ITALIA DIVISA - Per ironizzare su come le ferrovie dello stato stanno dividendo l'Italia proprio nel 150esimo anno dell'unità, Camusso ha scherzato con i lavoratori su una ipotetica linea «Genova- Marsala, così capiscono cosa vuol dire unità». Riferendosi poi al comunicato inviato dalle ferrovie dello stato, «è stata una trovata strumentale - ha spiegato Camusso - perché manca un progetto preciso e impegni assunti. Bisogna pensare alla qualità del trasporto pubblico in Italia. Adesso si sta decidendo di non collegare il Paese, e questo è responsabilità sia delle ferrovie sia del governo che è azionista». Salutando i lavoratori, dopo quasi un'ora trascorsa ai piedi della torre parlando anche con i colleghi dei manifestanti fermi sui binari, Camusso ha promesso: «Noi ci mettiamo tutto l'impegno, per segnalare che per risolvere la vertenza è necessario che il governo si metta d'impegno e dia delle risposte. E ci sono tutte le condizioni per dare una risposta positiva a tutti».
LE CONDIZIONI DI SALUTE - Sono buone le condizioni dei lavoratori degli appalti Fs da oltre 15 giorni in protesta in cima alla torre di stazione Centrale, «sia fisiche sia psicologiche: ho misurato loro pressione e temperatura, il grosso problema è il freddo e la difficoltà nel provvedere all'igiene personale ma dal punto di vista fisico in queste condizioni possono resistere ancora parecchio tempo». Ad affermarlo è Christian Salaroli, anestesista e rianimatore, medico di Emergency, che lunedì mattina ha visitato i lavoratori pochi minuti prima dell'arrivo del segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso. Nei prossimi giorni Salaroli resterà in contatto telefonico con la torre «per eventuali monitoraggi e interventi», ma per il momento i lavoratori in protesta «stanno ricevendo cure adeguate e si stanno alimentando bene e riescono a dormire: generalmente sono in buone condizioni dal punto di vista sanitario».