PESCARA. La Cgil Abruzzo difende il progetto di fusione delle tre società regionali di trasporto e criticano le resistenze che vengono dall'interno delle aziende. In particolare le affermazioni del presidente della Gtm Michele Russo sul Centro di ieri (leggi l'articolo), secondo il quale «un'operazione solo demagogica che porterebbe all'aggravio di costi aggiuntivi», e che rappresenterebbe unicamente «una battaglia politica, in cui si sta procedendo con grande superficialità».
Per Domenico D'Aurora della Cgil Abruzzo e Luigi Scaccialepre segretario regionale della Filt Cgil si tratta di affermazioni gravi. Ma «ancora più gravi», dicono i sindacalisti, «sono le affermazioni fatte dal presidente della Gtm rispetto a probabili licenziamenti che scaturirebbero a seguito del progetto di fusione delle aziende, votato all'unanimità dal Consiglio Regionale e ai costi aziendali che esploderebbero con il livellamento verso l'alto dei salari dei lavoratori».
«Possiamo comprendere le preoccupazioni di Russo, perché ad essere "licenziati" saranno (questo sì) presidenti, componenti dei Cda, direttori generali e vice direttori, sindaci revisori». «L'azienda unica nasce infatti con l'obiettivo di razionalizzare i costi di gestione evitando l'attuale moltiplicazione per tre delle strutture organizzative - gestionali e le relative sovrapposizioni. E' evidente che il piano industriale di accorpamento delle imprese dovrà prevedere necessariamente un migliore utilizzo del personale impiegatizio con l'ampliamento di nuove attività e un'eventuale riduzione degli organici attraverso il blocco del turn-over».
«Saranno trovate insieme soluzioni che salvaguardano diritti consolidati in un quadro di sostenibilità economica per la nuova impresa».