PESCARA L'Abruzzo ha anticipato la linea del Governo Monti e si appresta a godere di alcune forme di premialità grazie al varo dell'azienda unica del trasporto pubblico locale. L'assessore regionale ai trasporti, Giandonato Morra, rivendica i meriti della sua riforma, che ha sempre sostenuto con fermezza, anche in contrasto con alcuni settori della maggioranza. Il provvedimento, che dà il via al processo di fusione tra Arpa e Gtm, e alla contestuale scissione del trasporto su gomma da parte della Sangritana, è stato approvato nel corso dell'ultima finanziaria regionale, in seguito alla presentazione di un emendamento da parte dell'opposizione. Una scelta in sintonia con la strada indicata dal Governo nazionale, come conferma la bozza del decreto legge sulle liberalizzazioni, che al quinto capo dell'articolo 18 prevede l'affidamento in house, per cinque anni, alle aziende pubbliche o private che si saranno nel frattempo accorpate. «È il riconoscimento della bontà della nostra strategia - osserva Morra - e la dimostrazione che la Regione Abruzzo si sta muovendo nella direzione giusta, a tal punto da anticipare le dinamiche avviate a livello nazionale, tendenti a premiare le Regioni che hanno scelto la fusione delle preesistenti gestioni dirette, in modo da configurare un unico gestore del servizio a livello di ambiti o di bacini territoriali ottimali». L'assessore ai trasporti illustra i vantaggi derivanti dalla possibilità di ricorrere all'affidamento in house: «Sarebbe qualcosa di estremamente positivo, perché consentirebbe alla Regione di affidare senza gara, allo stesso soggetto riorganizzato, qualitativamente forte e competitivo, la programmazione di un ulteriore quinquennio, avendo la certezza dei fondi e della programmazione, con conseguenti benefiche ricadute anche sul piano del mantenimento dei livelli occupazionali». La bozza del Governo segna un ulteriore punto a favore della riforma, che nei giorni scorsi era stata duramente attaccata dal presidente della Gtm, Michele Russo, che aveva parlato di «provvedimento demagogico» e paventato il rischio di licenziamenti, subendo la decisa smentita dello stesso Morra. «È del tutto evidente la fondatezza del nostro ragionamento - rimarca l'assessore - puntiamo a rendere forti e appetibili sul mercato le nostre aziende pubbliche, destinandole quindi, sul piano qualitativo e del libero mercato, ad una autonoma e reale capacità di competere». I sindacati fanno quadrato sulla fusione. Dopo Cgil, Cisl e Uil, anche l'Ugl scende in campo per avvertire i detrattori dell'azienda unica del trasporto pubblico locale. «Da anni la collettività attendeva questo provvedimento - osserva Maurizio Quondamstefano, segretario regionale della federazione trasporti Ugl - il tempo degli orticelli è terminato, gli attori della rifondazione escano da un'ottica miope e si facciano interpreti della necessità dell'Abruzzo di proiettarsi verso un futuro che garantisca un miglioramento della qualità della vita ai cittadini». L'assessore Morra, nel difendere a spada tratta una «fusione che consegue gli obiettivi di tutelare il cittadino utente, razionalizzare la spesa, rendere competitive le gestioni esistenti e mantenere intatti i livelli occupazionali», lascia aperta una porta a chi, nella sua maggioranza, chiede a gran voce la vendita delle società del trasporto pubblico locale ai privati: «A partire da questi presupposti di chiarezza e linearità, ciascuno avrà modo di esprimere la propria posizione».