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Data: 24/01/2012
Testata giornalistica: Il Centro
Arpa, i biglietti aumentano del 10% Risolta la vertenza: più risorse dalla Regione e rincari su tutte le corse (Le tappe della riforma - guarda)

PESCARA. L'Arpa fa marcia indietro sull'accordo integrativo, in cambio ottiene la promessa di un aumento del 10% del prezzo dei biglietti. Aumento che si riflette su tutte le corse regionali.
C'è voluta la mediazione del prefetto di Chieti Fulvio Rocco De Marinis e dell'assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra per sbloccare la vertenza che aveva portato la maggiore azienda regionale dei trasporti ai ferri corti con i suoi dipendenti. La vertenza aperta dalle segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Faisa Cisal e Ugl Autoferro si è conclusa positivamente nella prefettura di Chieti mentre gli impiegati Arpa avevano dato avvio all'annunciato presidio di protesta sotto la sede di via Asinio Herio. I sindacati hanno ottenuto ciò che chiedevano, che cioè l'azienda revocasse l'azzeramento della contrattazione aziendale; l'Arpa ha da parte sua avuto garanzie dalla Regione sulla possibilità di attingere a una quota maggiore delle risorse che saranno a loro volta incrementate con l'aumento del prezzo dei biglietti di circa il 10% delle corse regionali, urbane e sub urbane.
Di fatto, la risoluzione della trattativa Arpa - sfociata ieri mattina in quella che tecnicamente si chiama "procedura di rafreddamento" con l'interessamento del prefetto e la partecipazione straordinaria dell'assessore regionale - adotta una manovra prevista dalla finanziaria regionale che consentiva alla Regione di aumentare il prezzo dei biglietti già nel 2011. Decisione che la giunta aveva rinviato poiché il prezzo dei biglietti era nel frattempo già stato adeguato al costo dell'inflazione (+5%).
LA VERTENZA. Il braccio di ferro tra sindacati e Arpa si era innescato a seguito della decisione del presidente dell'azienda di trasporti Massimo Cirulli di azzerare la contrattazione di secondo livello, con inevitabili ricadute sia sul salario (200-300 euro in meno nelle buste paga) che sull'esercizio. Cirulli aveva detto in una conferenza stampa che quella decisione era un segnale su quello che poteva avvenire con la fusione delle tre aziende regionali di trasporto (Arpa, Gtm e Sangritana) prevista dalla "legge Morra": meno risorse, più costi, esubero del personale.
La risposta dei sindacati era stata la proclamazione dello stato di agitazione con il blocco degli straordinari, la convocazione del sit-in e, se ci non fossero state risposte, l'organizzazione di uno sciopero regionale. Il consigliere regionale del Pd Claudio Ruffini ha chiesto le dimissione di Cirulli.
I SINDACATI. «E' stata una vittoria importante di tutti quei lavoratori che hanno fatto sentire concretamente la loro contrarietà avverso un atto illogico in termini economici e socialmente destabilizzante», è il commento dei segretari regionali di tutte le sigle sindacali al termine del lungo incontro (è durato circa tre ore) con prefetto e assessore. I sindacati dei trasporti ringraziano il prefetto De Marinis e aggiungono: «Abbiamo testimoniato ancora una volta come i lavoratori siano disponibili a continuare a fare la propria parte per il recupero di risorse, in un contesto economico deficitario per il Tpl. Non nascondiamo le difficoltà che dovremo affrontare ma con lo spirito collaborativo, lo stesso messo in campo anche dall'assessore Morra, riteniamo di poter far fronte a questa situazione».
MORRA. L'aumento del prezzo dei biglietti avrà ricadute su tutte le corse regionali. Un "sacrificio" inevitabile per l'assessore, che fa notare come in altre regioni i rincari siano scattati l'anno scorso e del 30-40%. «Gli aumenti del 10% rientrano nel processo di razionalizzazione dell'intero sistema del Tpl», spiega, tornando anche su altri attesi cambiamenti. Ad esempio, i biglietti differenziati rispetto alle categorie sociali e il sistema di calcolo del biglietto unico. «Stiamo studiando», ripete.

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