PESCARA. Completa «inadeguatezza del parco autobus Gtm a fronteggiare l’emergenza neve». A questo si è aggiunta «la beffa» dell’ordinanza numero 69 emanata dal Comune.
L’analisi del segretario provinciale di Filt Cgil Franco Rolandi è chiara ed impietosa. Adesso, ad emergenza finita (ma le previsioni lasciano intendere che potrebbe anche continuare) «qualcuno dovrebbe fare un passo indietro». Ma chi? «Mi riferisco senza mezzi termini all’assessore Berardino Fiorilli e al presidente Gtm Michele Russo». La neve è piombata sulla città che si affaccia sul mare: un evento eccezionale per l’intera penisola. Ampiamente prevista e annunciata, incontrollabile in alcune ore perché nonostante gli spazzaneve al lavoro le strade sono rimaste pulite per poco tempo.
Nessuno ha pensato, denuncia la Filt Cgil, pur essendoci tempo a disposizione, di intervenire «con un semplice investimento di 50/60 mila euro con il quale si sarebbe acquistate gomme termiche per la messa in sicurezza di almeno 30 autobus e gestire con maggiore tranquillità ed efficienza l’emergenza».
«E’ stato fatto un gran pasticcio», analizza ancora Rolandi commentando la gestione del servizio di trasporto urbano pescarese in questi giorni così difficili. Il segretario ci informa anche sull’attuale situazione dei pullman (con evoluzioni continue, tempo e condizioni permettendo): bloccate le linee 4, 4/ 14 e 16 oltre al servizio Urbano di Penne. Sevizi ridotti per la linea 38 (40% delle corse ordinarie), linee 1 e 2 (appena il 50%). Enormi criticità sulle line 2/ e 15. Intorno al 50% anche la situazione delle altre linee.
«Posso senz’altro affermare che in definitiva non stanno circolando più del 30-35% dei mezzi e delle corse ordinarie», continua Rolandi. «Tutti i nuovi autobus a metano, senza gomme termiche e catene, sono tutti fermi in deposito: ben 36 mezzi. Per non parlare dei disagi per l’utenza con fermate inaccessibili e pericolose con cumuli di neve che ostacolano la salita regolare sugli autobus».
Sul ‘silenzio’ della Gtm e la mancanza di informazioni? «Atteggiamento “comprensibile” da parte dell’azienda», sostiene il rappresentante sindacale, «nel tentativo di evitare pessime figuracce».
E’ sempre Rolandi che spiega: «le gomme termiche sono disponibili solo sui mezzi che peraltro raggiungono le località extraurbane quali Collecorvino, Loreto Penne. Le catene sono presenti in quantità limitata e conseguentemente non sono collocate obbligatoriamente a bordo così come prevederebbero invece le ordinanze dei sindaci. Catene, quelle poche che ci sono, che oltretutto presentano non pochi problemi quando il mezzo pubblico deve percorrere un tragitto che prevede l’attraversamento di tratti di strada completamente puliti da spazzaneve e tratti dove invece si fa fatica a mantenere la stabilità anche se equipaggiati».
«LA BEFFA DELL’ORDINANZA»
Ma la Filt Cgil denuncia anche «la beffa» dell’ordinanza n.69 dell’amministrazione comunale che «è stata presumibilmente rimodulata e corretta una volta resisi conto che con la presunta versione originale dell’ordinanza, stante la descritta situazione del parco autobus Gtm, avrebbe potuto circolare fino al 15 aprile, solo il 20-25% degli autobus».
Infatti, così come denunciato nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali al Prefetto di Pescara, la Gtm dispone di pochissime gomme termiche, utilizzate prevalentemente per le linee extraurbane (Pescara-Loreto-Penne) e i mezzi in circolazione - almeno fino a ieri - non erano provvisti di catene a bordo».
E così a poche ore dall’emanazione (dell’ordinanza 69 - Guarda) l’amministrazione ha fatto un dietrofront: «si precisa che per i soli autobus adibiti al trasporto pubblico urbano e suburbano è sufficiente che la società concessionaria abbia la pronta disponibilità di catene nella propria struttura manutentiva per un tempestivo montaggio delle stesse».
L’ordinanza ha fatto infuriare il presidente della Gtm Michele Russo e scatenato critiche da parte dei sindacati dei trasporti, Filt Cgil in testa: «possibile mai che nessuno in Comune sapesse che gomme termiche e catene in Gtm sono disponibili per un numero limitato di mezzi? Certo - dicono in Cgil - viste le previsioni meteo con così largo anticipo valeva la pena provvedere». Peggio l’hanno presa i pescaresi rimasti a piedi.