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Pescara, 25/11/2024
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24/03/2012
Corriere della Sera
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Riforma del lavoro - Lavoro, la riforma Fornero va in Parlamento. Licenziamenti, confermato il no al reintegro. Resta da sciogliere il nodo del settore pubblico (Il testo integrale del Ddl - leggi)
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MILANO - La riforma Fornero del mercato del Lavoro è stata approvata «salvo intese» dal Consiglio dei ministri e approderà in Parlamento come disegno di legge: lì potrà essere modificata. Il governo ha scartato sia l'opzione del decreto sia quella della legge delega e confermato il no al reintegro sui licenziamenti economici. I congedi di paternità obbligatori saranno introdotti per la prima volta in Italia anche se delude la brevità dell'astensione retribuita dal lavoro per i papà contenuta a soli tre giorni. Si poteva far di più? Va riconosciuta la novità assoluta dell'approccio sul lavoro femminile che occupa un intero capitolo della riforma («Interventi per una maggiore inclusione delle donne nella vita economica») e comprende anche misure contro la pratica odiosa delle dimissioni in bianco (lettere di licenziamento pre-firmate ed esercitate dal datore di lavoro in caso di gravidanza della dipendente. ll contrasto al precariato si misurerà anche con un premio alle imprese che offrono lavoro stabile. Per il governo la riforma Fornero contribuirà a rendere il mercato più «dinamico, flessibile, inclusivo» attraverso un' equa distribuzione delle tutele sull'impiego e un nuovo assetto degli ammortizzatori sociali. Il disegno di legge non affronta la questione del settore pubblico rinviando il confronto sulla possibile declinazione della riforma a «fasi successive»
IL DOCUMENTO - Il documento ufficiale del governo che porta il titolo «La riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita» si articola in sette macro aree di intervento e otto capitoli, 24 pagine in tutto.
I NODI DEL PUBBLICO - «Con riguardo al settore del lavoro pubblico - si legge nel documento del governo - eventuali adeguamenti alle disposizioni del presente intervento saranno demandati a successive fasi di confronto».
ABUSI E RITO ABBREVIATO - «Il datore di lavoro può essere condannato solo al pagamento di un' indennità»: con queste parole il governo ha confermato la linea del no sul reintegro dei lavoratori licenziati per motivi economici. «Particolare attenzione è riservata all'intento di evitare abusi», aggiunge di Palazzo Chigi mentre viene introdotto il «rito procedurale abbreviato per le controversie in materia di licenziamenti, che ridurrà ulteriormente i costi indiretti del licenziamento»
ACCORDI SULL' ESODO - Le aziende possono stipulare accordi con i sindacati per incentivare l'esodo dei lavoratori anziani. È la «facoltà» prevista dal documento approvato dal Consiglio dei ministri. «La riforma crea una cornice giuridica per gli esodi con costi a carico dei datori di lavoro».
FONDO SOLIDARIETA' - La tutela dei lavoratori nei settori non coperti da cassa integrazione straordinaria viene perseguita con la salvaguardia e l’estensione della cassa integrazione guadagni: «un importante istituto assicurativo che ha permesso alle imprese italiane di affrontare la crisi meglio che in altri Paesi» afferma il governo. L’istituto offre un’integrazione salariale in caso di riduzione dell’orario di lavoro durante una congiuntura sfavorevole, consentendo di adeguare rapidamente l’orario di lavoro al calo di domanda. Potenziato anche l’istituto dell’assicurazione contro la disoccupazione estendendone l’accesso ai più giovani, a coloro che sono da poco entrati nel mercato del lavoro e alle tipologie d’impiego attualmente escluse (ad esempio quella degli apprendisti)
CONGEDI PATERNITA' - La parola magica è «obbligatori» e saranno introdotti almeno inizialmente in via sperimentale. Per il mercato del lavoro e per la conciliazione tra lavoro e vita di donne e uomini, i congedi di paternità rappresentano una novità di grande rilievo. Si tratta di tre giornate consecutive entro i primi cinque mesi di vita del bambino. Elsa Fornero, rispondendo nel pomeriggio, a una domanda di Pietro Ichino in collegamento video con la Fondazione Corriere della Sera ha parlato della necessità di «sfatare il mito che la maternità sia solo una questione di donne». Fornero ha aggiunto che «spesso questo congedo viene visto con sospetto nei luoghi di lavoro e i padri che lo chiedono vengono indicati come persone non motivate», un pregiudizio che potrebbe trasformarsi in un «ostacolo per la carriera». «In Europa - ha concluso - ci sono buonissime pratiche» sull'argomento.
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