ABRUZZO. Scatta il conto alla rovescia per la riforma di trasporto pubblico locale.
Il 30 giugno scade il termine entro il quale i presidenti e i direttori generali delle tre aziende di trasporto abruzzese consegneranno il progetto di fusione all’assessore ai trasporti, Giandonato Morra che dopo averlo visionato lo porterà alla discussione del Consiglio regionale. La legge di riforma del tpl (trasporto pubblico locale) è stata votata dalla Regione il 29 dicembre scorso.
Ne hanno discusso più di 400 lavoratori del trasporto pubblico abruzzese domenica presso l’hotel Serena Majestic di Montesilvano insieme alle sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Autoferro. Tra gli argomenti affrontati nel corso del meeting: un’analisi del sistema di trasporto abruzzese ed i benefici della fusione in termini di occupazione e riduzione dei costi.
Hanno risposto all'appello dei sindacati l'assessore regionale ai trasporti Giandonato Morra e i consiglieri Regionali Nicolettà Verì, Camillo D'Alessandro, Claudio Ruffini, Carlo Costantini e Maurizio Acerbo.
Al termine dell'assemblea i sindacati hanno votato all'unanimità lo stato di mobilitazione del settore per la creazione di un’ azienda unica dei trasporti. Ed hanno assunto l'impegno formale di monitorare passo dopo passo, l'iter legislativo della legge regionale di riordino e del progetto di riforma del tpl, preannunciando una presenza fattiva di lavoratori in occasione della relativa discussione in Consiglio regionale.
«SCUSE PRETESTUOSE»
Per i sindacati la riforma segna un gran passo nel sistema di trasporti, in crisi ed alle prese con il rischio investimenti nel trasporto su ferro per il 2013. Tra i vantaggi della riforma ci mettono «un migliore utilizzo degli stessi lavoratori con l’ampliamento di nuove attività e con l’eventuale riduzione degli organici, attraverso il blocco del turn-over e gli incentivi all’esodo. Così come con l’unificazione delle attività di manutenzione, mettendo insieme strutture, attrezzature e professionalità, una parte consistente delle lavorazioni portate all’esterno potrebbero effettuarsi in house con il recupero dei relativi costi (qualche milione di euro)». «Il timore di eventuali squilibri di organico che il piano industriale di accorpamento delle tre imprese dovesse evidenziare», hanno detto i sindacati, «sarà affrontato responsabilmente dal sindacato, come è nella sua storia, nell’ambito delle norme di riferimento. Appare sterile e pretestuosa la ricorrente polemica sull’incremento del costo del lavoro. Le organizzazioni sindacali hanno sempre dimostrato senso di responsabilità e conoscono bene le difficoltà che attraversano il settore e il paese in questa fase. Ed è evidente che saranno trovate insieme soluzioni che salvaguardino diritti consolidati in un quadro di sostenibilità economica per il percorso della nuova impresa».
Il timore delle sigle è che il progetto sia bloccato e dilatato ulteriormente anche a causa dei componenti dei cda e dei direttori delle imprese pubbliche che chiedono di mantenere la situazione attuale per garantirsi posti di privilegio e dai titolari delle imprese private che sostengono la privatizzazione del settore.
I PROBLEMI DI TRASPORTO
L’Abruzzo poi deve fare i conti con un sistema di trasporto poco efficiente. A fronte di una crescente domanda l’offerta è sempre più irrisoria. A differenza di altre regioni come la Liguria, Toscana, Umbria, Sardegna, Molise che hanno già scelto la dimensione del bacino unico regionale, in Abruzzo la situazione è molto diversa.