Tra due mesi il via definitivo se l’esame verrà superato anche sul circuito cittadino
Il sogno sta per diventare realtà: il ritorno in funzione della storica filovia. Prima del ventesimo compleanno della disattivazione della linea area, avvenuta a dicembre 1993. In Belgio si stanno provando i cinque nuovi mezzi, indispensabili per riattivare il servizio. Una squadra di tecnici è partita ieri alla volta di Bruxelles dove si tratterrà tre giorni per verificare la bontà dei nuovi, ultramoderni filobus. La task force è formata dal responsabile della gestione in convenzione dei trasporti pubblici urbani di Chieti Chiacchiaretta, da ingegneri meccanici, dal dirigente del settore comunale Intorbida (dal capoluogo) e da un dirigente tecnico dell'Ustif (l'organo del ministero che si occupa di impianti fissi) da Napoli.
Il lavoro che attende in Belgio la squadra è notevole: deve verificare la componentistica, l'affidabilità sull'apposito circuito fissato per tali prove, ecc. Se l'esame verrà superato, i cinque nuovi filobus possono partire alla volta di Chieti. Naturalmente, si dovranno ripetere le prove sull'intero circuito che i filobus dovranno percorrere, una volta entrati in funzione, si pensa a settembre o a ottobre. «Ormai siamo in dirittura d'arrivo di questa lunga storia - dice l'assessore ai lavori pubblici Mario Colantonio - e sono fiducioso che presto riavremo la filovia per le strade cittadine di maggiore e più lungo collegamento. La rete nel suo insieme è a posto, dopo gli ultimi interventi effettuati dall'amministrazione comunale nella zona della galleria di via dei Vestini».
I mezzi vengono forniti dal raggruppamento d'imprese belga-olandese Van Hool Nv e Vossloh Kiepe Gmbh che si aggiudicò nel 2009 la gara di appalto a carattere europeo per la fornitura di 5 mezzi del costo di 3 milioni 200 mila euro, di cui 2 milioni 400 mila quale finanziamento della Regione all'epoca del centro sinistra e 800 mila euro del Comune di Chieti. Ai cinque si aggiungeranno i sette già pronti e ristrutturati. Filobus, mezzo ecologico, antinquinamento, sostituirà in toto gli attuali pullman a gasolio. La rete per vetustà e pericolo, fu bloccata e poi smantellata ad opera della Regione che ne è la proprietaria.
Iniziò un lunghissimo percorso di lavori per rimetterla in sesto che durò parecchio perché ogni tanto ci si accorgeva che il finanziamento non bastava. Al termine, la rete area filoviaria è costata circa 10 milioni, tra fondi regionali e statali. La rete è stata allungata, rispetto all'originario percorso; cioè, è stata portata fino all'Università e a pochi metri (neanche cento) dall'ingresso dell'ospedale clinicizzato. A ritardare i tempi di riutilizzazione della filovia, molto ha contribuito la causa promossa al Tar prima e al Consiglio di Stato dopo da una impresa che non aveva vinto la ingente commessa. La vicenda si è sbloccata con una sentenza del supremo organo a favore del Comune di Chieti.
Il ritorno della filovia che collegherà piazzale S. Anna con l'ospedale civile (transitando per la Colonnetta, piazzale Marconi, M. delle Piane, Università) per molte persone anziane sarà un tuffo nel passato, nella memoria. Per moltissimi giovani, un'autentica novità. La linea filoviaria teatina venne inaugurata il 16 luglio 1950, in sostituzione di una antichissima linea tranviaria in funzione dal 1005. Ulteriori ritardi nel ripristino della linea area con il passaggio dei filobus, non sarebbe più giustificabile, se si considera quanti soldi pubblici sono stati spesi finora. Senza parlare dei vantaggi che si avranno sul versante della salute dei cittadini, con i mezzi elettrici non inquinanti.