PESCARA - Sette mesi di lavoro e nessun euro speso per consulenze. Un territorio che passa da 90 concessioni, tra pubbliche e private, a quattro grandi bacini. Una filosofia di lavoro basata su «criteri trasportistici e non politici», come ama puntualizzare il suo ispiratore. L'idea che siamo sulla buona strada e che a trarne vantaggio saranno in primo luogo i cittadini. Saranno questi gli argomenti che l'assessore regionale Giandonato Morra sfodererà questo pomeriggio nel primo degli incontri del Tavolo permanente chiamato a confrontarsi sulla riforma del trasporto pubblico locale. «Una svolta epocale», la definisce Morra. che non mancherà di suscitare aspre polemiche e toni accesi. «Ho solo fatto, nel rispetto dei tempi previsti, quanto richiesto dal decreto sulle liberalizzazioni del Governo, che impone alle regioni di definire gli ambiti territoriali, designandone gli enti di gestione».
La proposta del responsabile del settore prevede, archiviate le concessioni, quattro grandi bacini: il metropolitano-costiero, quello montano, l'Alto Sangro e l'Aquilano dove, unica eccezione per i problemi legati al terremoto e la ricostruzione, a coordinare le attività sarà direttamente il Comune. La gestione degli altri verrà invece affidata attraverso una gara d'appalto europea che, secondo le stime dell'assessorato, dovrebbe essere bandita nel prossimo mese di aprile. A parteciparvi potranno essere società pubbliche, private o joint-venture che comprendano le une e le altre. «Quel che ci auguriamo è che ci sia sempre l'impronta abruzzese», sottolinea Morra, rassicurando sul fatto che nei criteri di formulazione delle gare, bandite dalla Consip, società del ministero dell'Economia, sarà specificato l'obbligo per l'aggiudicatario di assorbire il personale attualmente in servizio.
La delineazione dei quattro ambiti, spiega Morra, è stata fatta seguendo le diverse specificità territoriali: «Abbiamo individuato modelli di omogeneità tra le differenti aree, sulla base dei quali si è provveduto a ritagliare i bacini». I cambiamenti, nel concreto, dovrebbero riguardare l'ottimizzazione dei servizi, con la soppressione delle corse doppione e l'eliminazione di disfunzioni e inefficienze. Senza contare la possibilità per gli utenti di usufruire del biglietto unico in una frazione di territorio molto vasta. A tentare di indebolire quelli che per Morra sono i punti di forza del progetto di riforma proveranno in tanti, a cominciare dai Comuni, che mal digeriranno il depotenziamento delle proprie funzioni, passando per le aziende di trasporto, costrette a confrontarsi con i nuovi assetti.
Quanto ai sindacati, l'assessore si dice fiducioso sulla loro disponibilità ad accogliere la proposta, «rispetto alla quale - confida - sono pronto ad aprire il confronto e a recepire le modifiche, qualora ne ravvisassi la congruità». Infine il dibattito in aula, un terno al lotto sul quale qualsiasi previsione sarebbe fuorviante. «Ovvio - conclude Morra - quando alle leggi della politica si antepongono quelle del libero mercato».