"L'applicazione dei suggerimenti dell'Antitrust comporterebbe, in buona sostanza, per l'ente pubblico sovvenzioni ancora più gravose per mantenere in piedi tutti i servizi 'non profittevoli', col risultato, per di più, di smantellare l'integrazione della rete e tartassare ulteriormente i cittadini"
"Siamo seduti da 30 anni su un ricco forziere, quello dei trasporti pubblici locali, e non lo sapevamo! Questa almeno è la sensazione che abbiamo avuto leggendo le proposte che l'Antitrust ha inviato al Governo ed al Parlamento a proposito del nostro settore. I suggerimenti elaborati dall'Antitrust si giustificherebbero soltanto in un mondo ideale in cui i servizi di trasporto pubblico fossero commercialmente succulenti come quelli della telefonia mobile. Per quanto ci riguarda la proposta dell'Antistrust in sostanza preconizza una bella manovra di liberalizzazione selvaggia come neanche alla signora Thatcher sarebbe venuto in mente. Una manovra pericolosissima, in realtà, soprattutto per le risorse pubbliche".
E' quanto dichiara Marcello Panettoni, presidente di ASSTRA, rispetto alle proposte dell'Antitrust al Governo sulle liberalizzazioni di alcuni settori.
"All'Antitrust sfugge purtroppo la complessità di un sistema di mobilità collettiva nel quale esistono sicuramente dei segmenti della rete che possono essere profittevoli. Segmenti, a dire la verità molto rari, e che nella stragrande maggioranza dei casi svolgono la fondamentale funzione di contribuire ad assicurare un equilibrio economico difficilmente sostenibile mantenendo in piedi la socialità che caratterizza il trasporto pubblico locale (tariffe basse, servizi notturni, domanda debole, ecc.) L'applicazione dei suggerimenti dell'Antitrust comporterebbe , in buona sostanza, per l'ente pubblico sovvenzioni ancora più gravose per mantenere in piedi tutti i servizi 'non profittevoli', col risultato, per di più, di smantellare l'integrazione della rete e tartassare ulteriormente i cittadini".