Un’altra grana per la Gtm nel braccio di ferro con i lavoratori e i sindacati: il Tribunale ha accolto il ricorso di Filt Cgil, Faisa Cisal, Ugl autoferro, condannando l’azienda di trasporto per comportamento antisindacale. L’ordinanza del giudice del lavoro è stata depositata ieri. A scatenare il ricorso era stato l’ordine di servizio con cui la Gtm aveva disposto che i controllori venissero impiegati come autisti tra il 2 e il 9 dicembre scorso. Nulla di strano, se non fosse che i lavoratori da novembre sono in stato di agitazione. Un accordo datato 1 dicembre 1998 prevede che: «Gli agenti di movimento utilizzati in attività di verifica non effettueranno normalmente prestazioni da conducente di linea, salvo casi di improvvise situazioni di emergenza e per periodi limitati. Tuttavia non potranno essere richiamati nei momenti di stato di agitazione».
Il Tribunale dà dunque l’alt alla Gtm: sapeva dello stato di agitazione in atto dal 5 novembre; non risultano situazioni di emergenza e necessità tali da averla costretta a riassegnare i verificatori alla guida dei bus, disattendendo l’accordo. «Il comportamento della Gtm lede i diritti sindacali dei dipendenti e in generale la libertà sindacale», si legge nell’ordinanza. I sindacati, assistiti dall'avvocato Angelo Tenaglia, esultano. E si preparano allo sciopero di 4 ore proclamato per venerdì 11 gennaio sui nodi aperti della vertenza. «Sarà un mese che difficilmente Michele Russo e i dirigenti della Gtm dimenticheranno - dicono i sindacati - alla vigilia dello sciopero il Tribunale ha condannato l'azienda per comportamento antisindacale ai sensi dell’ex articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori. L'ennesimo giudizio negativo sull’operato del presidente Russo e dei dirigenti in questi anni: come non porre in evidenza un livello di conflittualità con il personale dipendente e organizzazioni sindacali mai riscontrabile nella storia dell’azienda? Nel confermare le ragioni dello sciopero, che hanno principalmente origine da un atteggiamento aziendale arrogante, chiediamo ai vertici societari di valutare le ragioni del pronunciamento della Magistratura che oltretutto costituisce un danno all’immagine dell’impresa». Il presidente dell’azienda Michele Russo replica: «I controllori sono comunque autisti e sono stati assegnati alla guida per evitare disagi all’utenza e interruzione del servizio. Ritengo di aver agito per un interesse pubblico superiore . La Gtm farà ricorso».