PESCARA Gianni Chiodi annuncia che domani, a Bari, farà la voce grossa con l'ad di Trenitalia, Mauro Moretti, durante il forum sull'alta velocità con i presidenti delle Regioni Marche, Abruzzo, Molise e Puglia sul sistema ferroviario adriatico. Il punto è sempre quello: fare in modo che l'alta velocità non sia, alla fine, solo un percorso ad ostacoli che ha come capolinea Ancona tagliando fuori tutto il resto, dalla cintola in giù della fascia adriatica. L'assessore ai Trasporti della Regione, Giandonato Morra, non sarà al tavolo di Bari riservato ai governatori, ma dà una notizia importante che arriva proprio dal collega pugliese, l'assessore della giunta Vendola Giovanni Giannini: «Ci ha scritto per confermare che la Puglia è con noi in questa battaglia, mentre tutti pensavano che avessero ormai puntato sulla dorsale tirrenica. E’ la conferma di quanto predico da tempo: la necessità di fare un lavoro d'insieme per individuare le criticità del sistema ferroviario adriatico e migliorarlo».
ITALO NON PARTE
L'altra novità è che il piano messo a segno da Ntv, Milano-Ancona in tre ore, che avrebbe dovuto portare il treno Italo nelle Marche (ma non in Abruzzo), sarebbe slittato da giugno a dicembre. Il che lascia sperare nella possibilità di recuperare un altro importante segmento dell'alta velocità. Anche su questo si attende, però, una parola chiara dall'ad di Ntv, Giuseppe Sciarrone, che sarà presente domani al forum di Bari. Chiodi porterà tra le sue carte la risoluzione urgente promossa dal consigliere regionale del Pd Claudio Ruffini, e approvata all'Emiciclo, che impegna la giunta a farsi promotrice di un accordo di programma tra le Regioni del basso Adriatico e le Ferrovie dello Stato per l'utilizzo dei treni Etr 500 sulla linea Ancona-Bari. Fare sistema potrebbe tuttavia non bastare senza una vera interlocuzione con Roma. Un po' quello che ribadisce ancora Morra: «L'alta velocità non è un treno, ma un’infrastruttura che va decisa a livello ministeriale». Insomma, l'ultima parola spetta al Governo, dove il neo ministro Maurizio Lupi potrebbe avere un ruolo chiave. Altro punto: per realizzare l'alta velocità occorre un piano di investimenti che tenga conto non solo dei numeri di oggi ma delle prospettive nel contesto nazionale ed europeo delle tre regioni adriatiche tagliate fuori. Vedremo, nel forum di domani, chi avrà più voce per farsi ascoltare.