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Data: 01/07/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ed. Roma - Caos e code per gli scioperi al casello sulla Roma-L’Aquila . Rientro da incubo per migliaia di romani «Fermi in fila per ore». In tilt le casse automatiche. Dura battaglia tra sindacati e autostrada dei parchi

Code e disagi, rientro da incubo ieri sera per gli automobilisti romani. Lo sciopero del personale dell'Autostrada dei Parchi ha mandato in tilt i caselli e, soprattutto nella serata, si sono registrati i peggiori incolonnamenti. Senza casellanti, in funzione sono rimaste solo le casse automatiche e il telepass e così verso le 20 alla barriera di Roma Est si sono avute, secondo il racconto degli stessi «imbottigliati», code di oltre quattro chilometri e attese superiori alle due ore: «Sembrava di stare in piazza, le persone uscivano dalle macchine e parlavano tra di loro», il racconto di un automobilista.
GIÙ DALLE AUTO
A cascata disagi si sono registrati anche nei caselli prima di Roma, Tivoli e Castel Madama, e di conseguenza sulla via Tiburtina. Era immaginabile che lo sciopero, quattro ore a turno - dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22 - creasse disagi, ma soprattutto al momento del rientro, quando la situazione già è critica di suo, i problemi sono andati al di la di ogni previsione temuta. E o si replica: lo sciopero prosegue con il «personale non turnista» dalle 12.30 alle 16.30.
Da bollettino di guerra i racconti dei viaggiatori: «C'era il finimondo al casello, il caos totale. Dopo un'ora e trenta di attesa, alla fine neanche ho pagato. Quando è stato il mio turno, dopo tre minuti che provavo a infilare le banconote e la macchine dietro che suonavano, è comparsa la scritta "guasto" e si è alzata la sbarra».
«Per pagare alla fine c'è voluta un'ora e venti, ed io sono arrivato prima dell'inizio dello sciopero. Alle 17.40 c'era già un chilometro di fila». «Sono uscito a Tivoli anziché a Roma Est sperando di trovare meno problemi - prosegue un altro viaggiatore - un mio amico per fortuna mi aveva avvisato della situazione».
«AZIONI ANTISINDACALI»
Disagi si sono registrati anche nella prima fase dello sciopero, indetto da Rsa Sdp di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Sla-Cisal e Ugl-At: «I caselli sono invasi dalle macchine - ha raccontato il coordinatore regionale della Filt-Cgil, Domenico Fontana - con code anche di un chilometro. I problemi sono dovuti al fatto che la società ha deciso di chiudere i caselli con personale, lasciando aperti solo quelli automatici. Questo è un atteggiamento antisindacale».
I motivi dello sciopero sono da ricercare, è scritto in una nota, «nel progressivo assottigliamento degli organici, dispersione di professionalità, lavoro che sparisce dalla concessionaria a vantaggio di aziende del gruppo Toto, taglio dei contratti a termine, messa in discussione degli obblighi di convenzione, mancanza di servizio all'utenza e rimozione della contrattazione di secondo livello».
«Le motivazioni dello sciopero sono pretestuose - replica la società Strada dei Parchi - tutte le autostrade italiane stanno subendo gli effetti della crisi e l'A24 e l'A25, storicamente già con livelli di transiti piuttosto bassi, ne risentono molto». «Il bilancio del 2012 si è chiuso in perdita - ha aggiunto l'ad Cesare Ramadori - con un crollo del traffico dell'11% rispetto al 2011, che già registrava il 3.4% in meno sul 2010. Nei primi sei mesi del 2013 il calo del traffico è 4%. In i due anni e mezzo il numero dei veicoli è crollato del 20%. Nonostante il difficile momento Strada dei Parchi, d'intesa con l'azionista di riferimento, sta garantendo i livelli di occupazione di tutto il personale. E, sebbene se le condizioni lo consentirebbero, non ha voluto, finora, far ricorso a strumenti quali gli ammortizzatori sociali». Se il traffico è in diminuzione, però, la colpa - dicono gli automobilisti - è anche delle tariffe: «In dieci anni sono aumentate del 154% - commenta il presidente dell'associazione Pendolari Valle dell'Aniene Antonello Onori - Nel 2003 si pagavano 3 euro per fare Vicovaro - Roma, andata e ritorno. Ora siamo saliti a 7.60».

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