Il progetto piace all'assessore ai trasporti «Ma aspettiamo il parere del ministero»
dirà la sua sull'appalto per la realizzazione del filobus sulla strada parco. E l'assessore regionale Tommaso Ginoble indica quella scadenza per prendere in considerazione, in caso di eventuali osservazioni, la proposta di sostituire la metropolitana di superficie con un tappeto mobile, così come proposto dall'architetto Paolo Cotugno. «Bisogna attendere che il ministero concluda l'iter» spiega Ginoble, «dopodiché, se ci saranno esiti negativi, vaglieremo le alternative. Compreso il tappeto mobile».
L'idea dell'architetto, modellata sull'esempio di Bilbao, è infatti avveniristica: collegare Pescara e Montesilvano attraverso un lungo tappeto mobile, alimentato con l'energia ricavata dall'installazione di pannelli solari. «Ma parliamo di una cosa diversa rispetto al progetto della metropolitana di superficie» fa presente subito l'assessore comunale alla mobilità Armando Mancini, «quello dell'architetto è un progetto di mobilità interna alla città, il filobus è invece di carattere extraurbano e interessa un'area da Silvi a Sambuceto. Si tratta di due scelte diverse, due esigenze diverse, due risposte diverse».
Sulla fattibilità di «Slowmobil», questo il nome che Cotugno ha dato al suo progetto, Mancini rimanda però la palla agli enti superiori: «Il progetto è sicuramente gradevole, ma spetta alla Regione prendere la decisione».
La proposta dell'architetto viene accolta con freddezza dalla Gtm, la società che su mandato della Regione ha già appaltato il primo lotto dei lavori per 31 milioni di euro per la realizzazione del mezzo ecologico fra Pescara e Montesilvano. «Abbiamo un mandato preciso: realizzare la filovia» spiega il presidente del consiglio d'amministrazione Donato Renzetti, sindaco uscente di Spoltore, «e non conosciamo il progetto del tappeto mobile. Spetta comunque alla Regione, nel caso, modificare il mandato: nei fatti non siamo noi a decidere»
Gli unici entusiasti dell'idea alternativa al filobus, almeno sulla carta, sono gli attivisti dell'associazione Strada parco, il sodalizio che raccoglie i residenti delle vie attorno all'ex tracciato ferroviario. «Il tappeto mobile mi sembra una buona proposta di lavoro da cui ripartire» dice il presidente dell'associazione Mario Sorgentone, «di certo più moderna della proposta anni Cinquanta della filovia. Il tappeto mobile riuscirebbe a coniugare le esigenze di salvaguardare la strada parco e il rispetto dell'ambiente».
E' senza appello invece la bocciatura da parte del fronte pro-filobus, e soprattutto della Filt Cgil, il sindacato dei lavoratori del settore trasporti. «Senza andare a Bilbao, fermiamoci all'Aquila, e proviamo a percorrere i 500 metri del tappeto mobile che collega il terminal bus di Collemaggio a piazza Duomo: si impiegano fra i 15 ed i 20 minuti. Dunque, facciamo due conti e pensiamo a quanto ne sarebbe necessario percorrere 7 chilometri» taglia corto il segretario provinciale Giancarlo Foglietta. Che resta sulle sue posizioni: «Bisogna essere chiari, a Pescara entrano 130 mila auto al giorno, di cui 20 mila solo da nord. Questa città si sviluppa su 34 chilometri quadrati, ovvero meno di Pianella, e non riesce a contenere le auto. Una città moderna accetta questa realtà, e capisce che, una volta in funzione, il filobus sarà sarà un mezzo utilizzato da tanti cittadini».