“Con la riapertura delle scuole ormai alle porte (le lezioni riprenderanno dal prossimo 12 settembre), in Arpa c’è assoluta incertezza sull'effettiva capacità di poter garantire tutti i servizi regionali con particolare riferimento a quelli scolastici”. E’ quanto sostiene la Filt Cgil secondo cui l'azienda non avrebbe previsto alcun tipo di programmazione per l'immissione di nuovo personale in grado di compensare la fuoriuscita di oltre 100 autisti collocati in quiescenza nell'ultimo periodo. Per il sindacato la responsabilità di cattivi risultati di bilancio va individuata negli amministratori. “Dal punto di vista organizzativo-gestionale, si sta operando senza la dovuta programmazione, senza alcun piano industriale, senza considerare la costante crescita della domanda di mobilità e senza cogliere le opportunità ed i benefici che la legislazione ha previsto nei casi di nuove e stabili assunzioni”. “Abbiamo l'impressione che questo atteggiamento attendista, nasconda la volontà aziendale di aumentare i livelli emergenziali di carenza di personale per poi assicurarsi l'alibi di dovere assumere lavoratori con chiamata diretta attraverso le agenzie interinali. Un sistema particolarmente ricercato soprattutto "sotto elezioni" perchè faciliterebbe quelle modalità e quelle scorciatoie di selezione del personale caratterizzate da assoluta discrezionalità che nulla hanno a che vedere con il merito. Una modalita_ peraltro diametralmente opposta alle indicazioni impartite dal governo centrale che ha invece previsto interessanti incentivi (650 euro mensili corrispondenti al 33% della retribuzione lorda per un periodo di 18 mesi) alle imprese che faranno assunzioni con contratti a tempo indeterminato per under 29 e ultracinquantenni. Davvero un "toccasana" per un'azienda come Arpa che annovera contestualmente carenza di personale e bilanci economici in sofferenza”. Secondo il sindacato sarebbe opportune che la Regione si pronunci e che prenda posizione sia sulla mancanza di personale viaggiante che sul tentativo di inserire il precariato in un’azienda di trasporto pubblico di cui detiene la proprietà.