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Data: 15/09/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Peggiora il bilancio 2014, resta in bilico l’aumento dell’Iva

ROMA Se mai ce ne fosse bisogno, la conferma che il governo non mette nemmeno lontanamente in dubbio gli impegni in tema di conti pubblici arriverà giovedì o venerdì in Consiglio dei ministri, con la nota di aggiornamento al Def (documento di economia e finanza). Il ministero dell’Economia intende rispettare alla lettera la legge che fissa al 30 ottobre la scadenza per la revisione delle stime in vista dell’autunno. La settimana successiva dovrebbe toccare all’Iva, anche se, nonostante la forte volontà politica, il rinvio di altri tre mesi dell’aumento dell’aliquota ordinaria è ancora tutt’altro che scontato: si lavora per cercare coperture che a maggior ragione dopo gli avvertimenti di Bce e Ue dovranno essere blindate. Poi da ottobre entrerà nel vivo la preparazione della legge di stabilità, che dovrà essere approvata entro il 15: in quel testo dovranno essere indicate le risorse per le esigenze di politica economia come la riduzione del carico fiscale sul lavoro, e più o meno negli stessi giorni con un altro provvedimento saranno messe a punto le ulteriori coperture necessarie per la cancellazione della seconda rata dell’Imu.
IL CICLO ECONOMICO
Dunque con l’aggiornamento al Def il rapporto deficit/Pil relativo al 2013 resterà proiettato entro la soglia del 3 per cento. Mentre saranno riviste in peggioramento le stime relative agli anni successivi: secondo il nuovo scenario nel 2014 il disavanzo dovrebbe attestarsi al 2,5 per cento, contro l’1,8 indicato la scorsa primavera.
La colpa essenzialmente è del ciclo economico più negativo di quello immaginato cinque o sei mesi fa. Il ministero dell’Economia ne prenderà atto nella sua previsione sulla crescita che già quest’anno risulterà certamente più negativa del -1,3 per cento ipotizzato in precedenza, anche se non arriverà a quel -1,9 che è la valutazione più sfavorevole tra quelle delle varie organizzazioni internazionali. Naturalmente un po’ di questo ulteriore rallentamento si trascinerà nel 2014, che comunque sarà un anno con il segno positivo.
I MARGINI DI MANOVRA
Nella nota di aggiornamento (che è solitamente un documento di poche pagine) non saranno indicati particolari interventi per quest’anno: la soglia del disavanzo sarà difesa se necessario con gli strumenti che Via Venti Settembre ha già messo in campo prevedendo clausole di salvaguardia nei provvedimenti dei mesi scorsi.
Per quel che riguarda gli anni successivi il peggioramento del deficit limita gli spazi di manovra che il nostro Paese potrebbe avere nell’ambito degli accordi con l’Unione europea, visto che in ogni caso il limite del 3 per cento resterà anche in futuro un muro invalicabile, pena la riapertura della procedura per deficit eccessivo. Resta però l’intenzione, come confermato dal ministro della Coesione Trigilia, di sfruttare al massimo, in chiave pro-crescita, le risorse europee, prima quelle del ciclo di programmazione 2007-2013 e poi le successive.
Anche l’intervento di riduzione del cuneo fiscale che troverà certamente posto nella legge di stabilità potrebbe muoversi sulla linea di quanto già impostato dal governo nel giugno scorso: dunque la detassazione almeno in prima battuta potrebe riguardare in particolare i giovani neoassunti, con l’obiettivo di dare una spinta all’occupazione in una fase in cui l’inversione di tendenza a livello produttivo non si traduce ancora in un aumento dell’offerta di lavoro: questo a causa della necessità di riassorbire almeno una parte dei lavori che nei mesi di recessione sono stati collocati in cassa integrazione guadagni.

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