«Mentre in consiglio comunale si discute di un piano triennale di opere pubbliche da 46 milioni che non ha le gambe per camminare a causa di risorse ridotte al lumicino (1,3 milioni); e, ancora, mentre l’amministrazione cittadina si ritrova in piena emergenza per sanare un buco in bilancio da 4,3 milioni legato al saldo negativo del fondo di solidarietà, scopriamo a sorpresa che dieci giorni fa la giunta ha deliberato in gran segreto uno studio di fattibilità in ambito di viabilità e trasporti per finanziare con 700 mila euro l’eliminazione delle barriere architettoniche e il rifacimento integrale dell’asfalto della strada parco con applicazione di bitume rinforzato. Interventi sacrosanti, ma che a nostro avviso dovrebbero essere a carico della Balfour Beatty, l’impresa che s’è aggiudicata l’appalto per la filovia, e non del Comune». Antonio Blasioli rivela con queste parole quella che lui, il gruppo consiliare del Pd ma anche Acerbo e Fli considerano «una sveltina del Comune a vantaggio dell’azienda privata e della Gtm».
Blasioli ha fornito una relazione dettagliata sul caso e ha indicato la delibera di giunta finita sotto tiro, «la 870 del 21 novembre scorso». La spesa ammonta a 800mila euro, «centomila per via Poerio e via Forti e il resto per la strada parco - dicono i consiglieri del Pd - quindi il nostro timore di un cedimento dell’asfalto al passaggio del Filò era fondato».
La conferenza stampa del Pd ha determinato la replica immediata del centrodestra che ha smentito sveltine e aiuti ad amici privati con denaro pubblico. «La strada parco è del Comune così come lo sono i marciapiedi, spetta dunque a noi provvedere per sanare le criticità rilevate dal comitato Via. L’intervento si limita all’eliminazione delle barriere architettoniche e non all’asfalto» ha risposto Lorenzo Sospiri, che ha chiesto di vedere le carte. Il Pd resta alla finestra ma non molla la presa: «Per noi fa fede il contratto d’appalto - ha ribadito Blasioli - e quegli interventi sono assegnati alla Balfour Beatty». Tant’è che ieri l’opposizione ha chiesto di cancellare quel fondo di 700mila euro, «soldi utili a coprire parte del buco milionario». Ripascimento del litorale, lavori anti-allagamento in via Chiappini e manutenzione della stele al Teatro d’Annunzio sono altre richieste cui il centrosinistra condiziona l’approvazione del triennale delle opere pubbliche lunedì in consiglio comunale. In queste ore si sta discutendo di come reperire altre risorse per sanare i conti, disastrati proprio come il consigliere Dogali aveva rivelato in aula per primo, tre giorni fa. Non si ricorrerà all’aumento dell’addizionale Irpef, «i termini per farlo sono scaduti ieri». Si studiano variazioni delle aliquote Imu cancellando le agevolazioni.