STRASBURGO - Via libera del Parlamento europeo al nuovo meccanismo 'Collegare l'Europa', che nei prossimi sette anni (2014-2020) prevede lo stanziamento di quasi 30 miliardi di euro per la costruzione di nuove infrastrutture nei settori dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni. La plenaria di Strasburgo ha approvato oggi a larghissima maggioranza (583 voti favorevoli, 91 contrari e 17 astensioni) un accordo raggiunto con il Consiglio Ue che mira ad accelerare il finanziamento d'infrastrutture strategiche per l'Europa.
La maggior parte dei fondi, pari a 23,2 miliardi di euro, andrà al settore dei trasporti, mentre 5,1 miliardi saranno destinati all'energia e un miliardo alle telecomunicazioni. Il voto dell'Europarlamento conferma la presenza di quattro corridoi nella rete trans-europea dei trasporti (Ten-T) che riguardano direttamente l'Italia: il 'Mediterraneo', l'Helsinki-La Valletta, il Genova-Rotterdam e il Baltico-Adriatico. Il corridoio ferroviario 'Mediterraneo' collegherà trasversalmente l'’Europa dal Portogallo all'Ucraina e comprende la linea ad alta velocità Torino-Lione e l'attraversamento della Pianura Padana fino a Trieste, per poi proseguire verso Est. Attraverso Trieste, arrivando da Klagenfurt via Tarvisio, passerà anche il nuovo corridoio 'Baltico-Adriatico' che, partendo dall'Europa Nord-orientale, raggiungerà Venezia e Ravenna.
Il corridoio Helsinki-La Valletta a Napoli si biforcherà: da un lato verso Taranto e Bari, dall'altro raggiungerà Palermo da dove proseguirà via mare fino a Malta. Non è invece stato incluso nel corridoio il porto di Civitavecchia, una decisione che il presidente degli europarlamentari del Pd David Sassoli ha definito ''inaccettabile'', chiedendo al commissario Ue ai Trasporti, Siim Kallas, di ''riesaminare la questione''.
Il meccanismo 'Collegare l'Europa' ''migliorerà la mobilità dei cittadini, dei beni e dei servizi in tutta l'Ue, risolvendo la questione dei collegamenti mancanti e delle strozzature nelle reti'', ha commentato uno dei relatori, l'eurodeputato francese Dominique Riquet. Il nuovo meccanismo deve ancora ricevere il via libera formale del Consiglio Ue e prenderà il via a partire dal primo gennaio 2014. In seguito, spetterà alla Commissione europea approvare i cofinanziamenti sulla base dei singoli progetti d'infrastrutture presentati dalle autorità nazionali.