Resta forte lo sgomento per la tragica morte di Franco Pasquini, 54 anni, di Treglio, colpito all'addome l'altro ieri per errore da un suo amico cacciatore, Francesco Di Paolo, settantenne, di Lanciano, mentre in gruppo era in corso una battuta al cinghiale nei boschi poco distanti l'abitazione della vittima. Anche ieri mesto pellegrinaggio di amici e parenti per stringersi al dolore dei famigliari, la moglie Maria Grazia, i figli Dario, Fabio e Luca e la mamma Annina. Una comunità ben stretta alla profonda tristezza che li ha colpiti. «Una bella famiglia, molto unita, che vive ora un incredibile dramma», dicono gli amici. Per dare l'ultimo saluto a Franco, dipendente Sangritana e segretario provinciale della Faisa-Cisal, i funerali sono stati fissati per oggi alle 9.30, partendo dall'obitorio di Lanciano per raggiungere la chiesa S. Maria Assunta, a Treglio. E' probabile che il sindaco Roberto Doris indichi il lutto cittadino, considerato che Franco Pasquini era assessore all'Urbanistica, Formazione e Politiche Agricole. In passato era stato anche vice sindaco. Un uomo da sempre impegnato per la sua comunità. Preparato anche nel lavoro, attualmente come coordinatore del deposito bus della Sangritana, a Marcianese. «Siamo rimasti attoniti nell'apprendere la notizia per la sua drammaticità e perché del tutto inaspettata, dice Pasquale Di Nardo, presidente Sangritana. Da oltre 30 anni Pasquini lavorava per la Sangritana mostrando sempre grande attaccamento all'azienda, anche attraverso la sua attività sindacale. Perdiamo un prezioso collaboratore e amico. In questo momento il nostro pensiero va soprattutto alla sua famiglia alla quale esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza». Nulla da aggiungere alla terribile dinamica. «Una tragica fatalità», conferma il capitano Massimo Capobianco, dovute a circostanti sfavorevoli». Da un lato Di Paolo che spara il colpo calibro 12 non appena sente rumore tra gli arbusti, notando qualcosa di scuro che si muoveva, e pare il non aver «chiamato l'uscita», ovvero avvisare il gruppo che stava per sparare. Di Paolo, originario di Gessopalena, è sempre stato cacciatore attento, ma l'altro ieri è accaduto l'imprevisto. Due famiglie accomunate da profondo e diverso dolore per l'accaduto. In un anno ben tre incidenti di caccia, di cui 2 mortali.
Ucciso durante la caccia «Una tragica fatalità»
«Papà è morto, è finito tutto». È il doloroso sfogo che uno dei tre figli di Franco Pasquini fa con profonda amarezza ad amici poco distante il luogo della tragedia dove era in corso una battuta di caccia al cinghiale, gruppo di una quindicina di cacciatori tra cui la vittima. Pasquini, 54 anni, dipendente Sangritana e segretario provinciale della Faisa Cisal, è infatti morto immediatamente colpito sul lato destro dell'addome da un colpo calibro 12 sparato da Francesco Di Paolo, 70 anni, di Lanciano, originario di Gessopalena, dipendente Enel in pensione. Cacciatore esperto ora è un uomo distrutto dal dispiacere. Il suo fucile semiautomatico è sequestrato. La tragedia si è consumata ieri alle 12.30 nel bosco stracolmo di querce, denominato Berardi, con pendio verso S. Apollinare, appartenente al territorio di Torre Sansone di Lanciano, prospiciente l'abitazione di Pasquini che invece ricade nel comune di Treglio, di cui era assessore all'Urbanistica e in passato era stato vice sindaco. Un uomo noto, stimato e benvoluto da tutti. In tanti si sono stretti attorno all'angoscia della moglie Maria Grazia Bucciarelli, dipendente Asl, e i figli Dario, primogenito, e i gemelli Fabio e Luca. «Un classico e doloroso incidente di caccia» precisa il capitano Massimo Capobianco. Esclusa l'accidentalità dovuta a un colpo partito per errore o problemi al fucile. Secondo i carabinieri mentre i cacciatori erano sparpagliati nel bosco, Di Paolo, denunciato per omicidio colposo, sente un rumore proveniente da una zona cespugliosa e spara credendo ci fosse la preda. Purtroppo non era un cinghiale, ma lo sfortunato Pasquini. In quel momento il gruppo di cacciatori, di Treglio, Lanciano e S.Vito, si stava dirigendo lato montagna perchè a decine di metri più in là potevano esserci i cinghiali. A tragedia consumata sono scattati i soccorsi, ma l'ambulanza del 118 purtroppo è tornata vuota. Al calar del buio la salma di Pasquini è stata portata all'obitorio frentano; si è infatti atteso l'arrivo del medico legale Raffaele Ciccarese il quale ha constatato che il mortale colpo è rimasto all'interno del corpo della povera vittima. Coordina l'inchiesta il pm Ruggero Dicuonzo che non ha disposto l'autopsia. Forse lunedì i funerali. L'affranto sindaco di Treglio, Roberto Doris, dice «L'intera comunità è sconvolta. E' un lutto che ci colpisce tutti. La sera prima io e il vice sindaco Franco Furcese eravamo a cena con Pasquini; era allegro come sempre e nulla faceva presagire la tragedia». Con altrettanto dolore un amico cacciatore dice «Siamo un gruppo festoso che va a caccia per passione. Mai venduto un chilo di cinghiale, lo consumavamo insieme per stare in allegria».