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Pescara, 25/11/2024
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02/12/2013
Il Messaggero
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L'Abruzzo e l'isolamento - Lavoro e infrastrutture, doppio choc. Abruzzo escluso dal corridoio Ue e alle prese con il trimestre nero della disoccupazione. Campo (Uil): «Fallite tante occasioni, ripartire dai Fas ma subito» |
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PESCARA Il freddo di Attila non era la parte peggiore dell’inverno che bussa. Se possibile, il doppio schiaffo dell’ultimo fine settimana sveglia più bruscamente l’Abruzzo della politica immobile e quello dell’economia che cerca di resistere. Prima, venerdì, i dati sull’esplosione della disoccupazione nel terzo trimestre 2013: l’Abruzzo oltre le media nazionale a quota 11,8. Sabato, la notizia dell’esclusione dal corridoio Ue Helsinki-La Valletta e da una partita con 25 miliardi sul tavolo per infrastrutture e grandi opere che devono collegare l’Europa. Ecco il freddo «vero», quello che dice alla Regione e alle parti sociali che forse il peggio non si è ancora visto. Resistere non basta: le teorie economiche ma anche i casi di scuola spiegano bene come è in tempo di crisi che si deve seminare. Niente da fare. Ammesso che si fosse fatto qualcosa, va ristudiato tutto. «Sul tema delle infrastrutture - analizza Roberto Campo, segretario regionale Uil - c’erano tre mosse ravvicinate utili per rimontare: primo, candidare l’Abruzzo per il corridoio Est Ovest da Ploce a Pescara-Ortona fino a Roma
«Secondo - continua Campo della Uil - in lizza per il corridoio Est Ovest si poteva avere più ragioni per poter far incrociare qui il corridoio Nord-Sud; terzo, la Macroregione Adriatico Ionica era uno strumento da usare per far valere il proprio peso. Ma anche lì si discute un dibattito burocratico invece di quello politico e non sappiamo nulla di quello che accade. Nulla di questo è stato fatto». La serie di occasioni perdute ora deve concentrarsi sul presente dove la piattaforma lavorativa si riduce. «Questa volta si combinano - dice Campo - la perdita di occupati (-31.000) e l'aumento di disoccupati (+10.000): la situazione peggiore dall'inizio della crisi. In passato, avevamo visto aumentare il numero dei disoccupati ma la quantità degli occupati era rimasta nonostante tutto sopra il mezzo milione». Adesso no. «In Abruzzo bisogna che si capisca che persino le cose giuste fatte troppo lentamente risultano inefficaci e che la mancata riforma della pubblica amministrazione regionale ci priva di uno strumento per agire e reagire». Note positive? «E’ stata accolta, con un anno di ritardo, la nostra richiesta di rimodulazione del Fas per finanziare progetti di rilancio nelle aree di crisi: facciamo funzionare subito questo nuovo strumento».
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