Il leader del Movimento Cinque Stelle chiede un impeachment per il presidente della Repubblica e il referendum sulla moneta unica nel suo intervento davanti a circa 40 mila persone a Genova. Se ne attendevano molte di più. Parole durissime per i politici: "Diamo loro l'estrema unzione". Dario Fo esalta la piazza. L'ironia su papa Francesco. Non alto il seguito su Twitter
Attacca Napolitano (non è una novità, ma assicura che la richiesta di impeachment è pronta), carica la piazza sferzata dal gelo con un "tutto il potere deve tornare al popolo" dopo essere stato sottratto a partiti che mertitano "l'estrema unzione". E poi lancia l'anatema contro l'euro, chiedendo un referendum per decidere se restare nella moneta unica, che fa presagire con chiarezza quali saranno i toni e il tema principale della prossima campagna elettorale per le elezioni Europee (e su questa china avrà come avversario diretto proprio Berlusconi). Poi Beppe Grillo si dichiara commosso e saluta con un "Saremo il primo partito".
Si consuma così, tra l'entusiasmo della piazza che tutti pensavano più grande, il terzo "Vaffaday" del movimento grillino. "Nato il 4 ottobre, il giorno di San Francesco" - dice il fondatore. E ironizza: "Siamo arrivati prima del Papa Francesco. Anche lui è grillino". 40 mila in piazza da tutta Italia (200 mila dirà lui) con bandiere e palloncini gialli che prendono il volo quando Grillo e Casaleggio salgono sul palco. Se ne attendevano di più. Così come sorprende il contenuto interesse (è la prima volta) dell'evento su Twitter, solo quarto tra le "tendenze" del giorno.
LA CRONACA DELLA GIORNATA DALLA PIAZZA
Grillo è un fiume in piena ma gli obiettivi dietro gli slogan sono precisi. Primo togliersi di dosso l'accusa di populismo. Anzi, farla propria per rivendicarla: "Sono fiero di essere un populista insieme a voi. E siamo populisti arrabbiati", esordisce. Poi Napolitano: "Abbiamo pronto l'impeachment, se ne deve andare", e a lui indirizza un "rimarrai da solo a tradire l'Italia, dopo aver più volte tradito la Costituzione". Per arrivare all'attacco ai partiti: "Abbiamo tolto la sacralità finta a questo Parlamento di piduisti. Non c'è più niente da sfasciare, diamo l'estrema unzione a dei cadaveri della politica che si aggirano".
Poi l'obiettivo Euro, annuncio della prossima campagna elettorale: "Vogliamo un referendum per rimanere dentro o fuori l'Euro. Siamo stati truffati, ci siamo trovati dentro l'euro senza poter dire nulla. Io non sono contro l'Europa - precisa - Ma voglio che il popolo sia informato". E, insieme a Casaleggio salito sul palco, l'obiettivo di "ridare tutto il potere al popolo"
Il Vaffaday continua. Si attende un collegamento con Assange, ma non c'è. Al suo posto uno dei fondatori del movimento "Occupy Wall Street". E' il momento di Dario Fo, acclamatissimo fino al suo straziante urlo per ricordare Franca Rame, per una lezione-spettacolo-denuncia sulla cultura. Con un appello finale alla piazza che resiste al gelo: "A questo punto fiducia, speranza e ottimismo sono morti. Bisogna tirare il sipario e cambiare scena completamente. Topi e scarafaggi la fanno da padroni. Vanno buttati fuori senza pietà perchè noi siamo democratici ma non moderati, per Dio!" continuano a pagarlo i disoccupati, le donne e i giovani.