Appena sarà stato superato lo scoglio del bilancio di quest’anno, almeno per quel che ne resta, l’emergenza del 2014 (e del 2015) si chiamerà servizi pubblici. E parliamo innanzitutto di quelli essenziali per la vita quotidiana dei cittadini: trasporti, rifiuti, pulizia e decoro. L’allarme è scritto nero su bianco nelle premesse della delibera sulla manovra di previsione 2013, in questi giorni in discussione in consiglio comunale: per effetto del decreto legge sulla finanza locale, emanato dal Governo lo scorso 31 agosto, «al fine di assicurare il contenimento della spesa e la salvaguardia degli equilibri di bilancio, gli importi dei contratti di servizio stipulati con le società e gli enti direttamente o indirettamente controllati, nonché dei contributi riconosciuti agli enti aziende e organismi non societari, sono ridotti rispetto alla previsione definitiva 2012 di 300,25 milioni per l’annualità 2014 e di 476,19 milioni per l’annualità 2015».
LE CONSEGUENZE
Insomma, una mazzata non da poco alle aziende che assicurano i servizi pubblici ai romani. I conti sono presto fatti: nel 2013, la somma di tutti i contratti di servizio firmati tra l’amministrazione comunale e le aziende ammonta a circa 1,4 miliardi di euro. La riduzione prevista per il 2014 ammonta a più di un quinto che, sommata a quella in calendario l’anno successivo, presenta un quadro drammatico: nel 2015 le aziende capitoline dovrebbero fornire i propri servizi con meno di due terzi del budget attuale. I problemi maggiori ovviamente, si presenteranno per Atac e Ama, le società che coprono la maggior parte dei costi annuali per il Campidoglio. L’Atac, in particolare, nel 2013 ha fornito servizi alla città per 463 milioni, tra trasporto di superficie, metropolitane e parcheggi di scambio (le tre ferrovie concesse sono di competenza della Regione). L’Ama, invece, alla fine ha ricoperto il piano finanziario previsto, pari a 674 milioni più Iva, per assicurare smaltimento rifiuti, pulizia delle strade, decoro urbano, manutenzione del verde e le altre competenze dell’azienda.
SERVIZI A RISCHIO
Le ripercussioni più forti potrebbero riguardare il trasporto pubblico, con l’Atac già oberata da debiti per 700 milioni e per ora salvata grazie a un accordo con le banche, che hanno garantito nuove linee di credito all’amministratore delegato Danilo Broggi, a luglio chiamato a rianimare un’azienda sull’orlo del fallimento. «Quando siamo arrivati abbiamo trovato 27 milioni di euro soltanto sul capitolo di bilancio, che sarebbero dovuti bastare sino alla fine dell’anno - sottolinea Guido Improta, assessore capitolino alla mobilità - È solo grazie ad un’attività molto intensa svolta dal sindaco a tutti i livelli istituzionali che stiamo cercando di traguardare il 31 dicembre per poter poi affrontare in un quadro istituzionale diverso il 2014». Una cosa però è chiara: in via Prenestina dovranno razionalizzare il servizio di trasporto pubblico, per ridurre i costi. «Il riordino della rete di superficie partirà da febbraio - spiega Improta - sarebbe un successo se avremo l’approvazione da parte del consiglio comunale prima della pausa estiva». Altro capitolo spinoso è quello dell’Ama. La riduzione del contributo del Comune arriverebbe proprio in un momento in cui l’azienda, tra lo sforzo per incrementare la raccolta differenziata e l’invio dei rifiuti trattati in altre regioni italiane. Il timore è che, in assenza di una svolta nella gestione del ciclo dei rifiuti che incrementi i ricavi per la società di via Calderon de la Barca, il conto lo possano pagare ancora una volta i romani, sotto forma di nuovi aumenti per la tariffa rifiuti.
IL CONSIGLIO
Oggi, intanto, il consiglio comunale riprende l’esame della manovra 2013. Si riprende alle 10 con il voto sulle ultime due delibere propedeutiche (servizi a richiesta individuale e piano finanziario Ama), poi riunione dei capigruppo per organizzare i lavori per la delibera di bilancio. In quell’occasione si saprà quanti dei 230 mila ordini del giorno presentati dall’opposizione sono stati cassati dopo il vaglio degli uffici: in aula Giulio Cesare si prevedono scintille. Tra oggi e domani, poi, arriverà anche il maxi emendamento di giunta, con nuovi fondi annunciati per i Municipi. E arriverà anche la lettera del prefetto, che fisserà il limite ultimo per l’approvazione del bilancio.