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Pescara, 25/11/2024
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Data: 03/12/2013
Testata giornalistica: certastampa.it
La crisi dell'Arpa - Arpa, i sindacati tornano a denunciare: «La nave sta affondando». La sola priorità della Regione deve essere quella di salvare l’azienda e i suoi 1000 dipendenti

Arpa, la principale azienda regionale di trasporto con i suoi 930 dipendenti (oltre 1000 se comprendiamo indotto e società partecipate) rischia di affondare da un momento all’altro e non occorrevano le ipotesi del Presidente Cirulli per intuire che se non arriveranno fatti nuovi dalla Regione, l’azienda corre seriamente il rischio di dover depositare i propri libri in Tribunale e il personale con ogni probabilità non percepirà lo stipendio a Natale.

LE DIFFICOLTA’ A PAGARE I FORNITORI E LE IPOTECHE SUGLI IMMOBILI: CHIARI SEGNALI PREMONITORI - Del resto l’allarme per Arpa era stato lanciato quasi sei mesi fa a tutti i sindacati dallo stesso Presidente Cirulli allorché si apprestava a chiudere per il terzo anno di fila il bilancio in rosso (€ 5.368.482 da aggiungere alle perdite dei due anni precedenti per complessivi € 10.098.960 nel solo triennio 2010-2012), così come sono risultati evidenti segni premonitori le crescenti difficoltà a onorare i pagamenti verso i fornitori e le recenti ipoteche sugli immobili aziendali per assicurare liquidità all’impresa. Una situazione estremamente seria che pregiudicherà anche il bilancio 2013 destinato anch’esso a chiudersi con una pesante perdita di esercizio

TRE BILANCI CONSECUTIVI IN ROSSO PIU’ UN ALTRO IN ARRIVO SENZA CHE VI SIANO RESPONSABILITA’ - E con il risultato negativo che maturerà nell’anno in corso saranno ben quattro i bilanci di esercizio consecutivi chiusi in rosso senza che nessuno abbia preteso di chiamare in causa gli amministratori e i dirigenti di Arpa invitandoli a rispondere del loro operato e della situazione di dissesto economico/finanziario che hanno generato.

MA CON LE NUOVE NORME SCATTERA’ LA CHIUSURA OBBLIGATORIA DELL’IMPRESA E L’ALLONTANAMENTO DEGLI AMMINISTRATORI - Ma se non ci penserà la politica regionale a mettere fine a questo malcostume revocando gli incarichi per «giusta causa» come previsto sia da una Legge Regionale che dallo stesso Statuto dell’Arpa, saranno le Leggi dello Stato ad imporre il "licenziamento" degli amministratori delle società partecipate in perdita. La Legge di Stabilità 2014 ha infatti previsto per le Società di proprietà degli Enti, da un lato la chiusura obbligatoria delle aziende con i bilanci in rosso per quattro anni consecutivi e, dall’altro, la possibilità di "licenziare" gli amministratori delle aziende che chiudono in perdita per due anni consecutivi.

IL FALLIMENTO DELL’ARPA? UN BEL REGALO A QUELLA PARTE DELLA POLITICA CHE VUOLE PRIVATIZZARE IL TRASPORTO LOCALE. IL TENTATIVO MESSO GIA’ IN ATTO DA CIRULLI STOPPATO DALL’ASSESSORE MORRA - La messa in liquidazione di Arpa costituirebbe un modo molto semplice per offrire un bel regalo di fine legislatura a chi, amministrando questa regione, non ha affatto nascosto nel proprio programma elettorale, il desiderio di privatizzare le aziende regionali di trasporto locale. Del resto Arpa ha già approcciato una concreta ipotesi di privatizzazione quando, non più di qualche mese fa, ha offerto al mercato il 10% dei propri servizi e solo il ‘niet’ dell’Assessore Morra ha impedito che il progetto andasse in porto.

AFFOSSATO IL PROGETTO DI AZIENDA UNICA - La crisi dell’Arpa ha inoltre affossato almeno per questa legislatura, il processo di unificazione delle aziende regionali di trasporto locale. Avventurarsi infatti con l’azienda unica senza aver prima risanato i conti di Arpa ovvero di quella che dovrebbe rappresentare la società incorporante della futura “newco”, significherebbe ripercorrere, anche in Abruzzo, le stesse tristi vicissitudini subite nella vicina Umbria la cui azienda unica regionale gomma-ferro costituitasi nel 2011 dalla fusione delle Aziende operanti sul territorio regionale, non è durata nemmeno tre anni ed è notizia di pochi giorni fa, l’ufficialità della privatizzazione dell’impresa acquisita da Busitalia.

ARPA E’ UN PATRIMONIO DEGLI ABRUZZESI E VA SALVATA RENDENDO OPERATIVO DA SUBITO IL FONDO UNICO REGIONALE - Arpa può e deve essere salvata. La Filt Cgil Abruzzo lancia ancora una volta un accorato appello affinché l’Assessore Regionale Morra accolga la richiesta di istituire un tavolo di confronto urgente con tutte le OO.SS. Regionali di settore e con l'intero CDA di Arpa al fine di individuare quei provvedimenti necessari sia alla sostenibilità economica dell'impresa che alla garanzia dei servizi sul territorio.

E tra i primi provvedimenti da adottare La Filt Cgil ritiene non più rinviabile l’urgente operatività del Fondo Unico regionale dei trasporti che al momento è soltanto un contenitore vuoto e non ha ancora colto la vera finalità del legislatore ovvero quella di adottare criteri omogenei nella ripartizione delle risorse in particolare tra le tre aziende regionali di trasporto, escludendo dai finanziamenti le attività che non sono strettamente connesse al trasporto pubblico locale.



LA LETTERA ALL'ASS. GIANDONATO MORRA:

Egregio Assessore,

la difficile condizione economica di Arpa, le sue inefficienze gestionali ed organizzative costituiscono per la scrivente organizzazione sindacale motivo di grande preoccupazione per il futuro dell'impresa e dei lavoratori dipendenti.

Una difficoltà economica/finanziaria, quella della più grande azienda regionale di trasporto locale, che ha indubbiamente e bruscamente arrestato quel necessario processo di unificazione delle imprese di proprietà della Regione e di riordino complessivo del settore, condiviso peraltro nelle diverse occasioni di confronto istituzionali.

Inoltre Arpa presenta allo stato attuale una evidente carenza di personale addetto alla guida tale da non consentire con regolarità l'espletamento degli ordinari servizi di trasporto per i cittadini.

La scrivente Organizzazione Sindacale, come Le sarà noto, già dallo scorso mese di luglio ha attivato le procedure di raffreddamento e conciliazione di tutto il personale Arpa al fine di verificare compiutamente sia i livelli di difficoltà aziendale che l'opportunità e la razionalità di alcuni provvedimenti e decisioni adottati dall'impresa sui quali non vi è condivisione.

Purtroppo le poche occasioni di confronto che si sono registrate, peraltro con l'assenza di chi direttamente rappresenta l'organo decisionale e deliberante della Società (Presidente e Cda), non hanno prodotto elementi sufficienti a chiarire né le reali condizioni in cui versa l'azienda, né tantomeno ad individuare quelle azioni necessarie e non rinviabili per efficientare l'impresa.

Inevitabile è stato pertanto il ricorso alla proclamazione di una prima azione di sciopero di tutto il personale dipendente di Arpa per il prossimo 16 dicembre

Constatato tuttavia che Arpa rappresenta un patrimonio pubblico ma anche e soprattutto un'impresa il cui capitale sociale è quasi interamente posseduto dalla Regione Abruzzo, la Filt Cgil chiede di istituire un tavolo di confronto urgente con tutte le OO.SS. Regionali di settore e con l'intero CDA di Arpa al fine di individuare quei provvedimenti necessari sia alla sostenibilità economica dell'impresa che alla garanzia dei servizi sul territorio.

In attesa di un riscontro

Distinti saluti.

FILT CGIL Abruzzo (Franco Rolandi)

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it