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Pescara, 25/11/2024
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Data: 03/12/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Maltempo in Abruzzo - Il maltempo torna a flagellare l’Abruzzo: oggi la Regione chiederà lo stato d’emergenza. L’urlo di Anna Maria: «Aiutami, sto affogando»

PESCARA Incubo alluvione in Abruzzo. La pioggia torrenziale tra domenica e lunedì devasta l’area Teramana e quella Pescarese dove si consuma la tragedia culmine del capitolo maltempo. Una donna di 57 anni è rimasta intrappolata nell’auto ed è morta annegata in un sottopassaggio alla periferia di Pescara. Sempre a Pescara un intero quartiere è stato evacuato all’alba: residenti svegliati dal suono delle campane. Oggi la Regione Abruzzo chiederà lo stato di emergenza sostenuta dal sottosegretario Legnini.

PESCARA L’ondata di maltempo era prevista da giorni, ma il notevole dispiegamento della Protezione civile e l’allerta diramata su più fronti non sono purtroppo bastati ad evitare la tragedia. Il nubifragio che da sabato ha flagellato Pescara e il suo comprensorio ha preteso alla fine il prezzo più caro: una donna di 57 anni, Anna Maria Mancini, di Santa Teresa di Spoltore, è morta annegata sotto la montagna d’acqua che aveva ostruito un sottopasso a Fontanelle. Correva in soccorso della madre, spaventata dalla pioggia, alle 5,30 di mattina. Straziante la sua voce nell’ultima telefonata al marito: chiedeva disperatamente aiuto, sono state quelle le sue parole di addio.
Drammatico e ingentissimo il bilancio dei danni, da Francavilla a Pescara, da Montesilvano a Città Sant’Angelo e più su nel Teramano. Centinaia di aziende non potranno riaprire oggi e Confesercenti lancia un grido d’allarme invocando lo stato di calamità. A Pescara colpite in particolare Porta Nuova e la riviera sud. Negozi e abitazioni invase dall’acqua su viale Marconi e in zona stadio. Automobili sovrastate dalla piena, strade impraticabili, sottopassi allagati e cassonetti trascinati per decine di metri. «L’acqua è entrata nelle camere e ha superato l’altezza dei comodini» hanno raccontato terrorizzati studenti e anziani, residenti in via Croce, al centralino del Centro operativo comunale al Comando dei vigili urbani.
Il popoloso quartiere di Villaggio Alcyone è stato sorpreso nella notte dalla furia del torrente Vallelunga. Minacciate le abitazioni al pianterreno. In 1500 sono stati evacuati, molti gli anziani e i bambini, alle 5 e mezzo del mattino. A buttarli giù dal letto sono state le campane della chiesa di Sant’Antonio. Altri sono stati fatti sloggiare da un complesso di case popolari di via Caduti per Servizio, nel quartiere di Fontanelle. Tutti, infagottati nei cappotti - molti gli anziani - si sono ritrovati al sicuro al palazzetto dello sport di via Rigopiano. Per loro coperte, pane fresco e pasti caldi fatti arrivare dalle mense scolastiche perché le scuole ieri sono rimaste chiuse, su ordine del sindaco, come anche oggi.
Richieste di soccorso sono arrivate anche da Pescara nord e dalle zone più alte dei Colli, dove la pioggia battente ha prodotto frane, smottamenti e cedimenti di muri di contenimento. Paura in via Fonte Borea, in strada vicinale Leone e in via Caravaggio; acqua alta in via Rio Sparto. Allagato il carcere (esaudita una richiesta di 200 coperte); sgomberata la Cittadella della Caritas. Solo più tardi la circolazione è stata ripristinata in alcune strade grazie ai volontari della Protezione civile, dei vigili urbani e delle squadre al lavoro. Un altro miracolo l’hanno fatto i volontari della Lega del cane a Pescara e gli addetti del Dog Village a Montesilvano salvando da un mare di acqua e fango decine di cani. Un’altra volontaria è arrivata in bici da Francavilla alla Pineta sotto il diluvio per salvare cinque cani del Comune. Eroica.
Nell’entroterra la pioggia ha gonfiato il fiume Pescara e l’apertura della diga di Alanno l’ha fatto esondare nei pressi del Megalò che è stato chiuso. Il sindaco di Manoppello ha sospeso le attività produttive allo Scalo, a Scafa evacuate dieci unità abitative. Nella corsa verso la foce, il Pescara gonfio d’acqua ha trasportato tronchi d’albero come fossero fuscelli e sollevato le barche ormeggiate spazzandole via in serata, compreso il Trasponde, nato per collegare le due sponde del fiume e ridotto a carcassa di lamiere. Uno spettacolo angosciante per i tanti affacciati da Ponte Risorgimento a scattare foto. Il Comune ha ordinato l’evacuazione di via Aterno e via Raiale per attività commerciali e residenti nel timore, poi confermato, di una piena notturna.
Enel e Ferrovie in trincea. Il violento nubifragio ha provocato disservizi e disagi su tutta la dorsale adriatica. Notevoli i ritardi sulla linea ferroviaria. Il traffico regionale tra Pescara e Ancona è stato sospeso, lasciando a piedi centinaia di passeggeri. L’ondata d’acqua ha mandato in tilt cabine elettriche e condomini. Dal quartiere di San Donato a Pescara disperate richieste di aiuto, «siamo senza luce e riscaldamento» ha detto una signora. Impegno improbo per le squadre dell’Enel, con rinforzi anche dal Lazio.

L’urlo di Anna Maria: «Aiutami, sto affogando»

PESCARA Era uscita di casa poco dopo le 5 di ieri per soccorrere la madre alla quale si stava allagando l'abitazione: ha trovato la morte dentro un sottopasso colmo di acqua e fango Anna Maria Mancini, 57 anni, di Santa Teresa di Spoltore, un centro alle porte di Pescara, e che lavorava in un'impresa di pulizie. Il suo ultimo grido disperato è stato per il marito Lamberto Galiero, un autista in servizio alla Regione Abruzzo: «Aiutami, sto affogando! Sono bloccata nel sottopassaggio...», ha fatto in tempo a dire al cellulare. Poi più nulla, il silenzio. L’acqua l'ha inghiottita insieme alla sua Peugeot 107 e ci sono volute 9 ore prima che il corpo senza vita della donna e il mezzo venissero ripescati.

La tragedia è avvenuta alle porte di Pescara inlocalità Fontanelle,ma le ricerche in un primo momento si erano concentrate un chilometro e mezzo più a Nord, nel territorio di San Giovanni Teatino dove c'è un sottopasso nel quale l'acqua arriva a toccare un'altezza di 4 metri e 60, un metro in più rispetto a Fontanelle. In quel luogo però, le ricerche condotte dai sommozzatori e dagli uomini di Vigili del Fuoco, Polizia e Guardia di Finanza e Carabinieri non hanno dato esito. E così i soccorritori hanno deciso di spostarsi a Fontanelle dove le ricerche sono andate avanti sotto gli occhi del marito e dei figli della coppia, Viviana e Denis.

«A casa le avevo detto di non passare sotto i ponti perché pioveva. Come gli è venuto in mente di passare qui?», ripeteva il marito in lacrime mentre i soccorritori lavoravano nel sottopasso allagato.
LO STRAZIO DELLA FAMIGLIA
Alla fine, intorno alle 14.30, il corpo di Anna Maria Mancini è stato riportato in superficie: strazianti le grida dei due figli, il dolore del marito che non riiusciva a darsi pace. . Il pm della Procura di Pescara Santoro, che era sul posto, ha aperto un'inchiesta. Tante le cose da accertare, innanzitutto se le strade allagate e dunque i sottopassi a rischio erano stati chiusi a quell'ora, intorno alle 5.30. Secondo il Comune, sul posto c'erano il sindaco Albore Mascia e il suo assessore Fiorilli, le procedure di emergenza erano scattate già alle 4 e quindi via Fontanelle era già transennata. In serata poi, è circolata l’ipotesi che la donna abbia percorso una stradina laterale che sbuca nel sottopasso ritrovandosi, complice il buio, travolta dall'acqua. Ipotesi suffragata dal fatto che nelle immagini di alcune telecamere la Peugeot della donna non si vedrebbe, ovvero non avrebbe attraversato via Fontanelle e quindi il sottopasso perché la strada era chiusa. Tragica fatalità, dunque? L'inchiesta dovrà rispondere anche a questo.

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