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Pescara, 25/11/2024
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Data: 03/12/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trenitalia sospende i collegamenti regionali. Risparmiata solo la tratta Pescara-Giulianova. L’appello di Legnini e Chiodi: «Stato di emergenza». Il dragaggio del porto ha scongiurato conseguenze più gravi

VASTO La pioggia torrenziale e ininterrotta, che ha gonfiato i fiumi e messo a dura prova ponti e infrastrutture, ha portato pesanti ripercussioni anche sui collegamenti ferroviari tra la regione e il resto della penisola. A causa delle forti precipitazioni, infatti, che hanno interessato Abruzzo, Marche e Molise, alle 14,30 di ieri Trenitalia ha sospeso i servizi regionali fra Ancona e Pescara e fra Pescara e Termoli. Una misura d'emergenza, questa, adottata per consentire il più agevole scorrimento dei treni a lunga percorrenza e per non far ad essi accumulare più pesanti ritardi. Lo stop ai convogli a breve raggio, come reso noto dal sito Fs News ha risparmiato, nel tardo pomeriggio, solo la breve tratta tra Pescara e Giulianova. E' stata una giornata difficilissima, quella di ieri, per chi aveva programmato di spostarsi in treno, specie per gli studenti delle varie località abruzzesi, ma anche molisani e pugliesi, diretti alle università di Chieti e Pescara e per i pendolari. Chi si era già messo in viaggio, prima dell'apocalisse, ha visto coi propri occhi, dai finestrini delle carrozze, che non sarebbe stata una giornata come tutte le altre: corsi d'acqua fino alla settimana scorsa ridotti al rango di torrenti o poco più, trasformati all'improvviso in fiumi limacciosi di fango che andavano a gettarsi alla foce, in Adriatico, ringhiando come mai prima d'ora. Così il Trigno, risalendo da sud, il Sinello, nella zona di Vasto e poi ancora l'Osento, il Sangro, il Feltrino, il Moro, fino al Pescara: uno scenario da brividi. Senza contare le mareggiate che hanno sferzato la Costa dei Trabocchi, dove la linea dismessa della linea adriatica, priva ormai di manutenzione, non fa più da scudo alla forza impetuosa delle correnti. Dalle 11,30, quando più evidenti si stagliavano le dimensioni del dramma, il traffico ferroviario è stato rallentato per le verifiche su massicciate e sedime ferroviario: una precauzione in più, questa, adottata dai tecnici di Rfi, dopo quello che, la sera prima, era successo più a sud, col deragliamento del regionale Potenza-Foggia che ha fatto quattro feriti. A lungo, tra Pescara e Francavilla, i treni hanno circolato su un solo binario in entrambi i sensi di marcia. Se la linea adriatica è stata la più colpita, il maltempo non ha risparmiato la tratta interna, la Pescara - Roma: dalle 7,45 alle 8,30, per un guasto agli apparati di comando e controllo del traffico della stazione di Manoppello, cinque treni regionali per Sulmona hanno registrato ritardi compresi tra i 15 e i 25 minuti: è successo che i fulmini, provocati dai temporali abbattutisi con violenza nella zona, avevano danneggiato alcune apparecchiature elettriche. Le squadre di emergenza di Rfi sono intervenute per consentire la regolare ripresa del traffico. Quella appena trascorsa è stata una notte di massima allerta per macchinisti e tecnici del gruppo Fs.

PESCARA «Se questa terribile ondata di maltempo ci avesse colpito qualche mese fa i suoi effetti sarebbero stati anche più disastrosi, ma crediamo comunque che ci siano i requisiti per richiedere lo stato di emergenza». Il sottosegretario Giovanni Legnini non ha dubbi sulle conseguenze che avrebbe potuto avere il ciclone Nettuno quando il porto di Pescara era ancora totalmente insabbiato. Fortunatamente, oltre l’ottanta per cento dei lavori di dragaggio sono stati portati a termine, ma questo non basta a garantire sicurezza ad una città il cui scalo portuale ha profondi gap strutturali. Di questo e della richiesta dello stato di emergenza si è parlato ieri mattina durante una riunione in prefettura che, inizialmente, doveva essere incentrata solo sulla situazione dei lavori di dragaggio.
«Il dramma che sta vivendo l'Abruzzo in queste ultime ore ci ha spinto a valutare l’ipotesi di dichiarare lo stato di emergenza - ha spiegato Legnini subito dopo l’incontro, a cui hanno partecipato, insieme agli amministratori locali, il comandante della direzione marittima Pozzolano, il prefetto D’Antuono, gli onorevoli D’Incecco, Castricone, Melilla e Vacca e la senatrice Chiavaroli -, sulla base dei gravi danni che si sono già manifestati e di quelli che saranno valutati a seguito della ricognizione che dovrà essere effettuata dalle autorità locali, dal sistema di protezione civile regionale e dalle strutture periferiche dello stato. Mi sono attivato oggi stesso per allertare la Protezione civile, chiedendo di valutare tempestivamente i presupposti per un provvedimento straordinario che dia al più presto risposte a tutti i territori colpiti dalle eccezionali precipitazioni». Richiesta della quale il governatore Gianni Chiodi si è fatto portavoce. Durante il tavolo tecnico è stata anche analizzata la situazione dei lavori del porto, quelli da completare e quelli da mettere in cantiere. «Le operazioni per l’escavazione dei fondali - ha continuato Legnini - termineranno entro gennaio e la quantità dei fanghi rimossa sarà maggiore di quella preventivata, superando gli oltre 320mila metri cubi, in modo da consentire la ripresa dei traffici turistico-commerciali». Per quanto riguarda gli interventi strutturali, invece, il sottosegretario ha fatto sapere che si muoverà sin da subito per reperire i fondi necessari per ampliare la vasca di colmata, in modo da poter anche in futuro effettuare il dragaggio in sicurezza, per intervenire sulla diga foranea e sistemare argini del fiume, il cui stato di degrado favorisce il deposito di materiali e detriti all'interno del porto.
«La nostra attenzione - ha concluso Legnini - si è concentrata anche sul dramma che sta vivendo l’area urbana di Pescara sud». A riguardo, sono stati valutati i percorsi da seguire per migliorare le op

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