ROMA «L’intervento di Poste potrà avvenire solo in presenza della sottoscrizione totale dell’aumento di capitale, nonchè della conferma delle attuali linee di credito e delle ulteriori esigenze finanziarie a supporto del piano industriale». Nella relazione all’assemblea delle Poste del 20 novembre che ha integrato l’art 4 dello statuto, Massimo Sarmi ha dettato le condizioni per intervenire in Alitalia, attraverso la copertura di una garanzia fino a 75 milioni, sul presupposto che i soci e le banche versino 225 milioni. La posizione di Sarmi riflette quella del Mef rappresentata da Olga Cuccurullo. Ma Unicredit e Intesa Sanpaolo, disponibili a garantire fino a 100 milioni (86,5 milioni già immessi) si sono impegnati, inoltre, a concedere 200 milioni di nuova finanza, a patto però che l’intera ricapitalizzazione sia andata in porto: questo significa che Poste abbia dato i suoi 75 milioni. C’è da conciliare quindi, le posizioni degli istituti e della società di Sarmi. Per trovare una soluzione anche su questo punto, oggi sarebbe in programma un nuovo incontro tecnico fra le parti che affronteranno il tema della governance e faranno il punto sulla ricapitalizzazione. Incassati 173 milioni, ci sono prenotazioni che dovrebbero coprire il fabbisogno: Roberto Colaninno (7,1%) che ha già versato 13 dei 21,3 milioni spettanti, ha fatto sapere di voler incrementare la sua quota attorno al 10%.
NEL 2016 RITORNO ALL’UTILE
Ma dalle carte dell’assise svoltasi davanti al notaio Pierluigi Ambrosone e durata tre ore e 14 minuti, vengono a galla altre novità. Bankitalia ha dato l’ok alle modifiche di statuto perchè «non hanno impatto sull’attività di Bancoposta». Poste dovrebbe avere una quota del 18-22%: «le sinergie industriali e commerciali - sono le parole dell’ad - sono state quantificate come margini in circa 70 milioni in tre anni (di cui 28 su Poste)». Dal punto di vista industriale gli aerei di Mistral verrebbero utilizzati per i pellegrinaggi, Poste svolgerebbe l’attività commerciale e di direct marketing di Alitalia e ci sarebbe una condivisione delle piattaforme informatiche e di data center». Secondo Sarmi per Alitalia ci sarebbe «il raggiungimento di un sostanziale pareggio del margine operativo dal 2014 e un ritorno all’utile netto nel 2016». «Siamo concentrati sulla finalizzazione dell'aumento di capitale» ha detto Federico Ghizzoni, «Alitalia è alla ricerca di un partner, eventualmente in alternativa ad Air France».