Trasporti, gli aumenti arrivano con due settimane di anticipo
Brutta sorpresa per i pendolari piemontesi che hanno rinnovato gli abbonamenti. I ritocchi dovevavno entrae in vigore con i nuovi orari, il 15 dicembre. La Regione: è sicuramente lecito, ma Trenitalia poteva almeno avvertirci
BRUTTA sorpresa per pendolari e viaggiatori che tra sabato e domenica hanno rinnovato gli abbonamenti. Gli aumenti, decisi dalla giunta regionale il 4 novembre scorso, e annunciati per il cambio orario del prossimo 15 dicembre sono in realtà entrati in vigore già domenica. Due settimane d’anticipo che hanno colto impreparate le tasche di molti viaggiatori. Non si tratta infatti di incrementi di poco conto che tra l’altro si aggiungono a quelli di gennaio dell’anno scorso quando i biglietti sono cresciuti del 18 per cento.
Questa volta l’aumento medio è del 13, ma in alcuni casi arriva anche al 25-26 per cento (soprattutto sui biglietti di corsa singola) per le tratte comprese tra i 20 e i 40 chilometri, ovvero quelle più frequentate. Un po’ più leggera la batosta per gli abbonati: i settimanali salgono in media del 9 per cento, con punte del 15. I mensili crescono dell’8,7 e gli annuali del 9. Sono aumentanti anche i prezzi dei servizi autobus provinciali e suburbani gestiti dal consorzio Extra-To e dalle aziende private nelle altre province, mentre restano come prima e sono esclusi dalla batosta «pre natalizia» i biglietti di Gtt per autobus, pullman e metropolitana a Torino, il prezzo di Formula (treno più autobus) per le prime due zone e il costo dei primi due scaglioni 1-5 chilometri e 6-10 chilometri.
Inutile dire che la «manovrina» ha colto abbastanza di sorpresa gli utenti che si aspettavano di poter godere di ancora un mese di abbonamento con il vecchio prezzo, soprattutto perché l’aumento dell’offerta (un collegamento ogni ora per Genova, 8 linee nel passante di Torino, con i passaggi che salgono da 122 a 190, con un treno ogni sette minuti nelle ore di punta) arriverà, quello sì, solo a metà mese. Fino ad allora insomma i pendolari pagheranno per un servizio che ancora non c’è.
La stessa Regione, che ha approvato gli aumenti a inizio novembre, ha sempre detto che sarebbero scattati in coincidenza con il cambio orario. E infatti ieri, nei corridoi dell’assessorato di via Belfiore, non si nascondeva un certo stupore per il blitz di inizio mese.
«E’ lecito — si fa sapere dallo staff dell’assessore Barbara Bonino — perché la delibera stabiliva un lasso di tempo entro il quale far partire i nuovi prezzi, ma certo sarebbe stato utile ricevere da Trenitalia una comunicazione ufficiale». Trenitalia, per parte sua, risponde che la comunicazione degli aumenti spetta alla Regione e che comunque nelle stazioni sono state appese le locandine.