TERAMO Il maltempo ieri ha dato una tregua anche nel Teramano, ma i danni ormai sono stati fatti e anche tanti. Dall'emergenza si comincia ad uscire a piccoli passi. Le famiglie evacuate lunedì a Martinsicuro, Cermignano, Arsita e Bellante stanno rientrando nelle proprie abitazioni, mentre i mezzi e i tecnici della Provincia stanno riportando la normalità sulle strade del territorio. Ciò che più fa preoccupare è l'erosione degli argini di buona parte dei fiumi. In alcuni tratti l'acqua che scorre è arrivata a minacciare le vicine aziende. Dove c'è un Comune che esce dall'isolamento dopo oltre 24 ore, immediatamente se ne ripresenta un altro che ripiomba nelle difficoltà di collegamento. Pietracamela resta ancora isolata a pochi giorni di distanza dalla riapertura della provinciale 43 che aveva risollevato chi vive da quelle parti e in questo fine settimana attendeva l'inaugurazione degli impianti sciistici. Adesso è praticabile un varco nella frana sul fronte opposto di Fano Adriano, percorribile però solo dai mezzi di soccorso. E pensare che ai Prati di Tivo per sabato era stata fissata la grande e tanto attesa apertura degli impianti di risalita.
Al momento, restano chiuse altre cinque strade provinciali: la numero 1 Bonifica del Tronto perché il fiume ha eroso il fondo stradale in più punti; la 12, in località Collerenti, dove il ponte sul fiume Salinello è stato chiuso a scopo precauzionale; la 19/A di Miano per una frana di valle a Villa Romita; la 25 nei pressi dell'autoporto di Cordesco; la provinciale 34 di Colle Mesole e la 37/A di Colledoro.
Nella Valle del Fino da ieri mattina sono al lavoro i tecnici dell'Aca per ripristinare la rete idrica letteralmente distrutta, in ampi tratti, dalle bombe d'acqua. A secco sono rimasti Bisenti e Castiglione Messer Raimondo, ma carenze idriche si sono avute anche in alcune zone nei comuni di Montefino, Arsita e Castilenti. «Terminata la rimozione dei detriti - spiegano dall'azienda acquedottistica -, comincerà la sostituzione della tubatura guasta, ma solo domani (oggi per chi legge, ndr) riusciremo ad avere un quadro preciso della durata degli interventi, proprio perché tutto dipenderà dalle condizioni in cui ci troveremo a lavorare. Altre criticità e cali di pressione idrica sono stati registrati nella zona di Penne, dove sono previsti interventi a stretto giro, in particolare nelle contrade di Santa Maria Mirabello e Villa Degna. Ovviamente l'obiettivo è quello di chiudere al più presto le opere di prima emergenza, per poi intervenire in tutte le situazioni dubbie o sospette».
«L'acqua deve essere esclusivamente fonte di vita e non causa di distruzione», lo ribadiscono le associazioni ambientaliste alla luce soprattutto degli ultimi eventi. Oggi, intanto, in Provincia, si parlerà proprio di un tema da cui prendere spunto per riflettere: «Tordino. Provincia e Regione insieme contro il dissesto del fiume: in campo le risorse di due progetti comunitari Ercip e Status». I lavori saranno aperti dal governatore Gianni Chiodi. Toccherà a lui dare il saluto prima che si cominci a parlare dello stato del Tordino e, in un contesto più generale, degli interventi di prevenzione e di protezione civile contro il dissesto idrogeologico. I due enti hanno deciso di unire le proprie risorse «adottando» il Tordino come caso di studio per arrivare a concretizzare un nuovo approccio, normativo, tecnico e amministrativo, rispetto alle problematiche sulle aste fluviali. Un'occasione di incontro che più che far venir voglia di ascoltare fa venir voglia di domandare.