L’AQUILA Il governatore Gianni Chiodi e l’assessore regionale alla Protezione civile Gianfranco Giuliante hanno inoltrato ieri, alla Presidenza del Consiglio, la richiesta della dichiarazione di stato di emergenza per «gli eventi metereologici intensi che nei giorni 1 e 2 dicembre hanno interessato il territorio abruzzese e in particolare le province di Pescara, Teramo e Chieti, con gravi danni a persone, strutture ed infrastrutture. Da una prima stima risultano coinvolti i territori di circa 70 Comuni con evacuazione di circa 300 famiglie in strutture pubbliche».
Il ministro Gaetano Quagliariello ha rappresentato ieri la grave situazione della provincia di Pescara e degli altri territori abruzzesi durante il Consiglio dei ministri: «E’ il secondo evento ravvicinato nel tempo, dopo quello dell’11, 12 e 13 novembre. Cordoglio per la donna annegata e massima attenzione alle gravi conseguenze del maltempo, con dieci milioni di euro di danneggiamenti già quantificati alla rete viaria e altri danni ingenti. La Presidenza del Consiglio con la Protezione civile valuterà immediatamente le iniziative da assumere».
Su proposta del presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, la conferenza dei capigruppo ha deciso all’unanimità la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio per il 10 dicembre sulla grave situazione causata dall’alluvione. Pagano: «Serve una seria riflessione sullo stato dei nostri fiumi e del nostro ambiente. Non è più rinviabile un’azione di contrasto seria ed efficace rispetto ai mutamenti climatici e al dissesto idrogeologico, con la messa in sicurezza del territorio».
Il deputato di Sel Gianni Melilla: «La gravissima situazione in Abruzzo chiede un pronto intervento della Protezione civile e del Governo e lo stanziamento di fondi adeguati. Come componente della commissione Bilancio lavorerò per inserire l'Abruzzo tra i destinatari del fondo nazionale delle calamità naturali».
Confartigianato invita le imprese al censimento dei danni alle attività produttive. La Cia rileva come pioggia, neve e ancora pioggia abbiano «modificato, sconvolgendolo, il paesaggio agricolo abruzzese». La Cna chiede che «la sospensione delle tasse locali a carico delle imprese colpite».