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Pescara, 25/11/2024
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Data: 04/12/2013
Testata giornalistica: La Repubblica
Inps, la Corte dei Conti avverte: "Risanamento indilazionabile"

La magistratura contabile sottolinea "l'esigenza di un costante monitoraggio degli effetti delle riforme del lavoro e della previdenza obbligatoria sulla spesa pensionistica". Focus sulle spese legate all'invalidità civile

MILANO - I conti Inps registrano il primo disavanzo finanziario e l'aumento del deficit, derivanti dai più grandi fondi amministrati, per i quali "appaiono indilazionabili misure di risanamento - che si riconnettono anche al ciclo recessivo oltre che alla incorporata gestione pubblica". E' questo il principale rilievo della Corte dei Conti sul bilancio Inps del 2012. I magistrati contabili sottolineano la necessità di un intervento finalizzato a ridisciplinare l'intero ordinamento e comunque a riequilibrare la governance dell'Inps - soprattutto nei profili della rappresentanza legale, di indirizzo politico amministrativo e di gestione - oltre che a ridisegnare assetto e attribuzioni dell'organo di controllo interno e della vigilanza ministeriale.

Il disavanzo del SuperInps sfiora i 10 miliardi

La Corte ha ricordato l'incorporazione nell'Inps di Inpdap e Enpals e l'aumento degli impegni istituzionali in costanza di un quadro normativo che ha imposto tagli lineari delle dotazioni organiche e di oneri retributivi e previdenziali per il personale, e ridotto le spese complessive dei tre enti, ma ha anche prospettato l'avvio di procedure di uscita con possibili incidenze negative sulla funzionalità complessiva dell'Istituto. Richiamo anche a una responsabile riflessione sulla "perdurante
criticità dell'invalidità civile, che ha ampiamente confermato l'improrogabilità di un intervento legislativo volto a completare il trasferimento delle competenze dell'intero procedimento in capo all'Inps".

Mastrapasqua: deficit non lascia tranquilli

Nel contesto del marcato aumento delle prestazioni, sottolinea la Corte, "la ripresa del flusso contributivo - alimentata dalla gestione privata e in particolare dal lavoro autonomo e ancor più dai "parasubordinati" - non riesce a ripianare lo squilibrio tra le ambedue essenziali componenti di quasi tutte le gestioni, non sufficientemente bilanciato da apporti statali quantitativamente e qualitativamente adeguati, con conseguente dilatazione dei saldi negativi e dell'indebitamento, aggravati dal fondo di nuova acquisizione dei dipendenti pubblici, in progressivo e crescente dissesto".

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