Per Giustino Varrassi si sono chiuse le porte della Asl ma si sono aperte quelle del Tribunale. L'ex manager dell'azienda sanitaria ieri è stato infatti rinviato a giudizio per l'inchiesta sull'uso improprio dell'auto blu e la promozione dell'urologo Corrado Robimarga riunita dal sostituto procuratore Davide Rosati in un unico fascicolo. A chiedere il conto, adesso, ci sono la Asl e tre medici che si ritengono lesi dalla nomina di Robimarga a Giulianova (Vincenzo Cipolletti, Giuseppe Galatoto Paradiso e Paolo Galassi) la cui costituzione di parte civile è stata ammessa dal gup Domenico Canosa. Sul banco degli imputati il 18 settembre del 2014, giorno in cui si aprirà il processo, ci saranno anche l'allora autista dell'ex manager, Giovanni Lanci, e sei dirigenti della Asl: il direttore sanitario, Camillo Antelli; l'ex direttore amministrativo, Lucio Ambrosj; il direttore del presidio ospedaliero di Teramo, Gabriella Palmeri; e i componenti dell'ufficio disciplina, Maurizio Di Giosia, Vittorio Scuteri e Corrado Foglia. Pure per loro è stato disposto il rinvio a giudizio per tutti i capi d'imputazione.
Assente in udienza preliminare Varrassi, accusato di peculato per il presunto uso improprio dell'auto blu per quei 670 viaggi che da dicembre 2010 ad aprile 2012 avrebbe fatto da casa al posto di lavoro e viceversa. L'accusa ipotizza anche la truffa aggravata e continuata in quanto l'ex direttore generale e il suo autista avrebbero utilizzato «artifizi e raggiri» per «far risultare legittimo e corretto lo svolgimento delle mansioni di servizio» dello stesso autista, al quale sarebbero stati peraltro liquidati ingiustamente 13mila euro netti di straordinario per l'anno 2011. Due capi d'imputazione, l'appropriazione indebita e il falso ideologico, che riguardano il solo Lanci, il quale tra l'altro avrebbe usato l'auto blu per scopi personali e presentato alla Asl richieste di rimborso ingiustificate.
Ipotesi d'accusa che ora dovranno essere dimostrate a processo dove si formerà la prova. E' in dibattimento, infatti, che si discuterà anche del modo in cui, sempre secondo l'accusa, sarebbe stata affidata a suo tempo a Robimarga la direzione dell'Unità operativa semplice dipartimentale di Urologia endoscopica a Giulianova, procurandogli così un vantaggio economico e professionale. A dicembre del 2011 Varrassi, Antelli e Ambrosj non avrebbero tenuto conto del fatto che l'urologo era stato sospeso dal servizio con un provvedimento esecutivo a firma dello stesso manager poiché indagato e destinatario di una misura cautelare personale interdittiva emessa dal gip ad aprile per truffa aggravata, falso e peculato. In precedenza, però, a maggio sempre del 2011, Scuteri, Palmeri, Di Giosia e Foglia, in qualità di componenti della commissione disciplinare della Asl, mentre pendeva la procedura di preselezione per quel posto a Giulianova, avrebbero sospeso la procedura disciplinare (obbligatoria per legge) nei confronti di Robimarga. Un passaggio fondamentale, secondo l'accusa, per i mesi successivi, quando scattò la promozione, per cui ora tre medici si ritengono lesi professionalmente ed economicamente.