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Pescara, 25/11/2024
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Data: 04/12/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Ecco il nuovo “Isee” contro i falsi poveri. Meno autocertificazioni per stanare i furbi, nel calcolo tutte le forme di reddito, «anche quelle fiscalmente esenti»

MILANO Obiettivo: combattere le truffe e i finti poveri. Dopo centinaia di casi di autocertificazioni false (secondo le Fiamme Gialle oltre il 63% dei controlli sulle autocertificazioni, rese dagli studenti di tre università di Roma per avere accesso ad agevolazioni economiche, sono risultate irregolari) il governo ha varato ieri il nuovo Isee (Indicatore della situazione economica equivalente). «Si tratta di una notizia importante per il cambiamento che interviene in modo significativo in favore delle famiglie e dei disabili», ha sottolineato Enrico Letta. L’Isee è lo strumento per misurare la ricchezza complessiva delle famiglie non basandosi solo sul reddito. È utilizzato a livello nazionale dalle università per inquadrare la fascia di reddito, stabilire la tassazione degli studenti e le eventuali agevolazioni (alloggi e borse di studio) ma in migliaia di Comuni italiani è lo strumento per le rette delle mense scolastiche, la concessione dei buoni affitto e una lunga serie di strumenti di welfare municipale. La riforma dell’Isee «è un passo fondamentale per una maggiore equità» ha aggiunto il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini secondo cui si ridurrà «l’area dell’autodichiarazione e ci saranno ulteriori controlli per evitare l’abuso di uno strumento così importante. L’Isee considererà tutte le forme di reddito, anche quelle fiscalmente esenti, dando un peso più adeguato alla componente patrimoniale», ha aggiunto. Nel 2012 sono state presentate 6,5 milioni di dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) corrispondenti a più di 5,8 milioni di famiglie (il 30% del totale). La riforma prevede la ridefinizione del reddito disponibile (includerà anche somme fiscalmente esenti come ad esempio le pensioni di invalidità), la valorizzazione maggiore della componente patrimoniale (maggior peso per la casa e minore franchigia per la componente mobiliare) ma tiene anche conto delle caratteristiche dei nuclei familiari con carichi particolarmente gravosi, come l’avere tre o più figli o persone con disabilità a carico. La riforma riduce l’area dell’autodichiarazione consentendo di rafforzare i controlli e ridurre le situazioni di accesso indebito alle prestazioni agevolate: con l’Isee vigente finora, in cui tutto è auto-dichiarato, «si è verificata una sistematica sottodichiarazione sia del reddito (anche rispetto al reddito Irpef) sia del patrimonio», afferma il ministero del Lavoro sottolineando che l’80% dei nuclei familiari in riferimento al patrimonio mobiliare dichiara di non possedere neanche un conto corrente o un libretto di risparmio, dato non coerente con quelli pubblicati dalla Banca d’Italia. Immobili. Con riferimento agli immobili, si considera patrimonio solo il valore della casa che eccede il valore del mutuo ancora in essere, mentre viene riservato un trattamento particolare alla prima casa. La franchigia sul patrimonio mobiliare è ridotta a 6.000 euro, con un aumento di 2.000 euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro. Questa soglia è incrementata di 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo. Cig o calo reddito. In caso di perdita del lavoro o di cassa integrazione, ma comunque di una riduzione del reddito superiore al 25%, sarà possibile aggiornare il proprio Isee. In una situazione di crisi la condizione delle persone può cambiare rapidamente, quindi sarà possibile calcolare un’Isee “corrente”, riferito a un periodo di tempo più ravvicinato rispetto al normale (reddito dell’ultima dichiarazione che si riferisce all’anno precedente. Affitto detraibile. Aumenta l’importo massimo dei costi dell’affitto che si può portare in detrazione del reddito ai fini del calcolo dell’Isee. L’importo aumenta da 5.165 a 7.000 euro con un incremento di 500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo.

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