PESCARA L’aggettivo più gentile è «intollerabili» ma si può arrivare facilmente fino a «vergognosi». A qualificare l’aumento dei pedaggi delle autostrade A24 e A25 (8,2% contro il 4,4 della A14 mentre il dato italiano medio del rincaro si ferma al 3,9%) ci pensano le categorie che sentiranno sulla pelle dei loro assistiti, autotrasportatori in primis, gli effetti negativi della stangata. In prima fila Confcommercio e Cna che non si rassegnano ad accettare supinamente il provvedimento che la concessionaria ha spiegato, con grande pacatezza: «Si tratta di adeguamenti tariffari già fissati nella convenzione che è stata firmata nel 2007. sono destinati al recupero degli investimenti già effettuati o da effettuare, a sostenere le spese di ammodernamento, innovazione, gestione e manutenzione della rete che, nel primo quinquennio di gestione 2009-2013 ammontano a complessivi 520 milioni di euro».
Le categorie, come detto non ci stanno. Fita Cna chiede un incontro urgente tra Strada dei Parchi Spa e le associazioni di categoria per discutere degli aumenti. «Sono rincari intollerabili - dice il presidente Gianluca Carota - decisamente superiori al prezzo dell'inflazione, che si succedono ormai dal lontano 2003, anno in cui Strada dei Parchi Spa ha acquisito la concessione». «Per le imprese - prosegue il presidente degli autotrasportatori Cna - è un'ulteriore penalizzazione in un momento di crisi che vede il settore della movimentazione merci su strada tra i maggiormente colpiti». Anche più dura la Confcommercio che ha definito vergognoso l'aumento delle tariffe autostradali di oltre l'8% «fra i più cari in Italia, che investirà in pieno la tratta Pescara-L'Aquila-Roma», in un «Abruzzo ancora scosso dalle drammatiche conseguenze del sisma del 2009». «Anzi - prosegue la nota - ci saremmo quasi aspettati non solo il blocco degli aumenti, ma addirittura una riduzione degli stessi, sia a fronte della grave situazione sopra evidenziata, sia in considerazione dei disservizi che giornalmente si incontrano proprio su A24 e A25».