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Pescara, 25/11/2024
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Data: 03/01/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Violenti liberati ma cacciati da Teramo. Il rosso patteggia subito 6 mesi, il nero resta in ospedale. Chi sono i due? Uno fa il cameriere l’altro l’autista

TERAMO Scarcerati ma allontanati da Teramo. A meno di 24 ore dalla violenta e folle guerriglia di Capodanno scoppiata in centro, il primo epilogo dell’ennesima maxi rissa tra “rossi” e “neri” si consuma in un’aula di tribunale nello stesso giorno in cui il sindaco Maurizio Brucchi annuncia l’installazione di 39 telecamere in città. Ieri il giudice Roberto Veneziano (magistrato a latere nel recente processo per gli scontri e l’accoltellamento fuori dalla discoteca) ha convalidato gli arresti e ha disposto il divieto di dimora a Teramo per entrambi i giovani finiti ai domiciliari per rissa aggravata. Matteo Di Francesco e Matteo Di Paolo non potranno soggiornare in città. Il primo, legato ad ambienti di estrema destra, per ora resta ricoverato in osservazione a causa di un trauma riportato durante la rissa, mentre il secondo, legato ad ambienti di estrema sinistra, ieri in aula assistito dall’avvocato Filippo Torretta ha deciso di patteggiare una condanna a sei mesi. Per Di Francesco, invece, il suo legale Piergiuseppe Sgura ha chiesto i termini a difesa: il processo è stato fissato al 21 febbraio. LE TELECAMERE. Il progetto del Comune diventa realtà: dopo il via libera di tutte le forze dell’ordine, il sindaco Brucchi annuncia 39 telecamere che saranno installate in vario punti del centro, ma anche in molte zone periferiche e a San Nicolò. Ne saranno sistemate 22 fisse e 17 del genere mobile. «Il piano di dislocazione delle telecamere», dice il primo cittadino, «è stato approvato dalle forze dell’ordine e ora è pronto a diventare operativo. Nei prossimi giorni bandiremo la gara d’appalto. E’ evidente che 39 telecamere serviranno a garantire un maggiore controllo della città e quindi una maggiore sicurezza dei cittadini». E il sindaco sulla violenta rissa aggiunge: «sono episodi che non dovrebbero mai accadere. Si tratta di una questione che credo dovrà essere presa in esame dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica». UN ALTRO IDENTIFICATO. Intanto le indagini serrate e meticolose degli agenti della Digos, sotto la guida del dirigente Mimmo De Carolis, danno importanti risultati: ieri un altro dei venti ragazzi che all’alba di Capodanno si sono affrontati a colpi di bottiglie, spranghe e mazze è stato identificato grazie alle immagini di alcune telecamere di negozi tra piazza Dante e via Carducci, il luogo della rissa. Si tratta di un giovane legate ad ambienti di sinistra e che nelle prossime ora sarà denunciato per concorso in rissa aggravata. Ma l’attento lavoro della polizia in queste ore si concentra anche sull’audizione di molti testimoni che sono stati convocati in questura e che dovranno raccontare anche quelle che è capitato sabato sera, quindi qualche giorno prima del fatto, quando le due opposte fazioni si sono affrontate e scontrate in piazza Martiri a calci, pugni e cinghiate. Quella volta l’arrivo delle forze dell’ordine ha scatenato un fuggi fuggi generale. Ma l’appuntamento è stato solo rinviato. All’alba del primo giorno dell’anno quando nelle vicinanze di via Capuani c’è stato un primo brevissimo contatto fra i due gruppi di estrema destra ed estrema sinistra. LO SCONTRO. La violenta rissa è scoppiata intorno alle 5 in via Carducci. Per la polizia un attacco preparato visto che chi si è ritrovato all’appuntamento era armato di bottiglie, spranghe di ferro e cinture Non solo. Le immagini catturate dalle telecamere evidenziano come quasi tutti avessero il volto coperto da sciarpe o indossassero dei caschi da motociclista. A quanto sembra da una prima ricostruzione fatta dalla polizia il gruppo più numeroso era quello dei “rossi”. All’angolo con via dei Cappuccini c’è stato un primo lancio di pietre e di bottiglie, poi le distanze tra i due gruppi si sono accorciate ed è iniziato un corpo a corpo con tanto di paletti di ferro scardinati dal terreno.

Chi sono i due? Uno fa il cameriere l’altro l’autista

Matteo Di Francesco e Matteo Di Paolo a luglio sono stati condannati insieme ad altri 13 al termine del processo per i tanti scontri avvenuti in città tra “rossi” e “neri” nel corso di alcuni anni: Di Francesco a due anni e Di Paolo ad un anno e sei mesi (pena sospesa per entrambi). Il primo è stato condannato per lesioni perchè, secondo l’accusa, coinvolto nell’accoltellamento di un giovane avvenuto all’esterno della discoteca Heaven il 23 dicembre di due anni fa, mentre il secondo per il danneggiamento aggravato di un bar di via Carducci. Di Francesco lavora come autista di bus, mentre Di Paolo fa il cameriere stagionale.

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