Ecco l’audio che ha incastrato l’assessore alla cultura della regione Abruzzo Luigi De Fanis (Pdl) e che ha fatto scattare l’inchiesta della Procura di Pescara e che poi ha portato De Fanis agli arresti per corruzione. Si tratta di una registrazione effettuata dal giovane imprenditore dello spettacolo Andrea Mascitti, poi consegnata agli inquirenti e finita agli atti del processo come prova d’accusa. Nell’audio il politico dentro la sede della Regione mentre discute di una manifestazione che Mascitti vorrebbe organizzare chiede al giovane di gonfiare i costi per far uscire soldi perché “a me deve venire questo...” dice De Fanis.
Tangenti Abruzzo, ecco l'audio che incastra l'assessore De Fanis
La registrazione effettuata dall'imprenditore Mascitti durante il colloquio con l'esponente del Pdl è la carta principale in mano ai pm che accusano l'amministratore di corruzione
PESCARA - "Queste sono le spese vere? 2300 euro? Allora chiedi quattro... Questo è quello che deve venire a me...". Così parlava dentro gli uffici della Regione Abruzzo l'assessore alla Cultura, Luigi De Fanis, mentre chiedeva tangenti a un giovane imprenditore dello spettacolo, Andrea Mascitti.
L'assessore non poteva immaginare che Mascitti in quel momento stesse registrando la conversazione con il suo I-Phone, e che stesse già collaborando con la Procura di Pescara dopo aver segnalato agli inquirenti le "richieste di denaro" del politico del Pdl. E questa registrazione, che Repubblica.it è in grado di anticipare in esclusiva, è ora la principale carta dell'accusa nei confronti dell'amministratore Pdl.
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L'inchiesta portata avanti dal procuratore Federico De Siervo e dal pm Giuseppe Bellelli ha portato all'arresto di De Fanis (avvenuto il 13 novembre scorso), della sua segretaria e di un prestanome dell'assessore che gestiva una associazione culturale "schermo" verso la quale, secondo l'accusa, il politico faceva confluire i denari che raccoglieva dagli imprenditori. Ed è proprio nell'ambito dell'inchiesta su De Fanis che è emerso tra l'altro il "contratto sessuale", la scrittura privata che De Fanis fece firmare alla sua assistente perché avesse rapporti d'amore con lui una volta alla settimana.
Un contratto che la segretaria durante il suo interrogatorio ha affermato essere stata costretta a firmare in quanto De Fanis era "ossessionato" da questo rapporto. De Fanis alcuni giorni fa ha chiesto di essere ascoltato ed ha respinto ogni addebito.