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Pescara, 25/11/2024
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Data: 04/01/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
La rabbia monta in macchina al casello. Ecco i tartassati dell’A24 e A25: da dieci anni è sempre il solito regalo. Accanto ai rincari non ci sono stati servizi per migliorare la viabilità

PESCARA All’inizio dell’anno, puntuali come le tasse, arrivano i rincari dei pedaggi autostradali. Lungo l’A14, che attraversa il tratto costiero della regione, le tariffe sono aumentate del 4,3%, ma il record dei rincari spetta all’A24 e all’A25, le due arterie che collegano Roma con L’Aquila, Teramo e la fascia adriatica abruzzese. Le due tratte, gestite dalla società Strada dei parchi, nel corso dell’ultimo decennio hanno subìto un incremento delle tariffe superiore al 40% e a partire dal primo gennaio del nuovo anno sono state interessate da un’impennata dei prezzi dei pedaggi pari all’8,1%: per raggiungere Roma-Est, partendo dal casello di Pescara-Chieti, oggi si spendono 19,30 euro a bordo di un veicolo di classe A, 25,40 euro se ci si sposta con furgoni, caravan, rimorchi e autobus, tra i 39,10 euro e i 46,40 euro se si guidano camion e autotreni con almeno quattro assi. Cifre sicuramente al di sopra della media: basti pensare che per recarsi in automobile da Pescara a Pesaro, lungo l’A14, si percorrono 25 chilometri in più che per raggiungere la Capitale e si pagano 5 euro in meno di pedaggio. Tariffe così care non incentivano l’afflusso di turisti e penalizzano soprattutto le categorie produttive che lavorano sulla strada. «Mi reco spesso ad Avezzano per lavoro - spiega Raffaele Santoro, agente di commercio di Pescara - e a differenza di quando vado a Vasto o a Teramo, che si trovano più o meno alla stessa distanza, tendo a concentrare gli appuntamenti in modo da ottimizzare le spese». Santoro contesta i rincari: «Non li trovo giustificati, c’è un solo autogrill fino ad Avezzano e quando nevica l’autostrada viene chiusa». Sulla stessa lunghezza d’onda Andrea Pantaleone, che da Lanciano è in viaggio verso Roma: «Questi aumenti sono delle vere tasse, sarei anche pronto ad accettarli in cambio di servizi migliori, ma lungo l’A25 c’è scarsa manutenzione». Ha un diavolo per capello Tonino Addesi, autotrasportatore diretto a Fondi. «Fortunatamente sono solo un dipendente, ma il mio datore di lavoro è fortemente penalizzato - riferisce l’uomo - È una vera ingiustizia, scaricano tutti i costi sui cittadini e intanto il capo della polizia percepisce il doppio dello stipendio di quello dell’Fbi e i politici continuano a godersi i loro compensi d’oro». Alex Corchia aggiunge: «È un altro dei regali di inizio anno, che conferma l’incapacità dei politici al governo, buoni solo ad introdurre tasse, accise ed altri balzelli». Antonio Favella scuote la testa: «È la solita storia, siamo sempre noi cittadini a pagare il conto più salato». Antonio Barberio è un autotrasportatore che percorre l’autostrada dei Parchi circa tre volte a settimana. «Dovremmo fermarci per protestare - rimarca l’uomo - In passato è stato fatto, ma a quanto pare non è servito». Salvatore La Marca recrimina: «Faccio il rappresentante, viaggio molto in auto e questi aumenti incidono ogni anno di più sul mio reddito». Pietro Fulvio è un avvocato di Vasto con interessi professionali nella Capitale. «Mi sono reso conto - osserva l’uomo - che negli ultimi dieci anni le tariffe sono quasi raddoppiate». Luigi Canelli attraversa l’Abruzzo soltanto di passaggio: «Vivo a Roma, ma sono di San Severo, per tornare a casa con i mezzi impiegherei più di cinque ore, dunque non posso fare a meno di spostarmi in auto, però trovo assurdo che questa autostrada, carente di servizi e manutenzione, debba essere la più cara d’Italia». L’unica voce in controtendenza è quella di Roberto De Dominicis. «Fino a quindici anni fa l’autostrada dei Parchi era davvero impervia - evidenzia l’automobilista - Negli ultimi anni i servizi sono aumentati, il guardrail è stato cambiato e il percorso inizia ad essere accettabile. Gli aumenti ci possono stare - conclude l’uomo - anche se servirebbe almeno un autogrill in più dalle parti di Sulmona».

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