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Data: 05/01/2014
Testata giornalistica: Prima da Noi
Abruzzo, si vota il 25 maggio. M5S protesta: «politici allergici alla legalità». Colletti: «lo fanno per intascarsi 6 mesi di stipendi in più»

ABRUZZO. Le elezioni regionali abruzzesi si svolgeranno il prossimo 25 maggio, in occasione dell'Election day con Europee e Amministrative.
E’ quanto stabilito dal presidente della Regione Gianni Chiodi: manca solo la carta scritta ma ormai dovrebbe essere una questione di giorni. Di sicuro lo scorso 19 dicembre la giunta regionale ha firmato una delibera che dà il via alle operazioni preparatorie e al gruppo di lavoro Interdirezionale che avrà il compito di espletare tutti gli adempimenti relativi alle elezioni. Viene dunque confermata l’ipotesi contesta da più parti, di allungare di 6 mesi il mandato elettorale del centrodestra, salito al Governo il 15 dicembre 2008, a seguito dell’arresto di Ottaviano Del Turco (avvenuto il 14 luglio precedente).
Uno stiracchiamento temporale dovuto a «motivi di spending review», assicurano dal centrodestra, secondo il quale accorpando regionali, amministrative ed europee si risparmieranno circa 8 milioni di euro.
Nelle scorse settimane anche il governo ‘delle larghe intese’ aveva sposato questa linea facendo inferocire il deputato di Sel, Gianni Melilla, che parlò addirittura di «scelta criminale».
Contrari al rinvio a maggio anche il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle che nei mesi scorsi non aveva escluso di impugnare questa decisione. Durissime le parole di oggi di Andrea Colletti, deputato del M5S: «questo atto dimostra la paura dello stesso di indire le elezioni al più presto, proprio mentre stava montando lo scandalo corruzione all'interno della Giunta con l'affaire De Fanis. Oltre ad un assessore di Chiodi potenzialmente corrotto, siccome siamo in Abruzzo e ci siamo abituati bene con i vari Pace, Castiglione, Del Turco e D'Alfonso, ora avremo anche una Giunta regionale totalmente illegittima ed un Consiglio regionale monstre (composto da 45 consiglieri invece di 31) che non potrà occuparsi di nulla perchè in regime di prorogatio».
Secondo Colletti dietro la scusa del risparmio di soldi in realtà si celerebbe «la voglia di presidente, assessori e consiglieri regionali di intascarsi i loro lauti stipendi ancora per 6 mesi sulle spalle dei cittadini abruzzesi, in un momento in cui all'Abruzzo, in piena crisi occupazionale e di sviluppo, serve una Regione nel pieno dei suoi poteri ma, soprattutto, una giunta regionale onesta e con una prospettiva di lungo termine, per farci uscire dal fango dove ci hanno costretti i governi, nazionali e regionali, di destra e sinistra».
Dopo la lettera aperta al presidente della Corte d'Appello Schirò (non è mai arrivata una risposta), il Movimento 5 Stelle ha oggi inviato una diffida al presidente Chiodi, dove si chiede di ripristinare la legalità in regione, indicendo le elezioni entro il 9 Marzo 2014, «come la Costituzione e lo Statuto regionale impongono».
«Siamo ben consci che i politici abruzzesi sono allergici alla parola legalità ma, finalmente, dobbiamo riconsegnare un Governo legittimo alla Regione Abruzzo».

PAOLUCCI: «NESSUNA HA MAI AVUTO PIU’ POTERI DI CHIODI»

«Nessun presidente nella storia della Regione Abruzzo ha avuto più poteri, più tempo e più strumenti come Gianni Chiodi», contesta Silvio Paolucci, segretario del Pd. «Ha il dovere di rendicontare i fatti, i risultati dei suoi anni di governo. Se ora, dopo 5 anni e mezzo e dopo aver avuto anche i poteri da commissario straordinario, anziché parlare dei suoi successi Chiodi si riduce a parlare del passato, nonostante la destra abbia governato in 11 degli ultimi 14 anni, ha un solo obiettivo: provare a nascondere il grande vuoto della sua fallimentare esperienza da presidente».

Paolucci ricorda che «nessun altro presidente ha avuto le sue opportunità quindi ci dica quante aziende ha portato in Abruzzo, quanti posti di lavoro ha creato, quali nuove arterie ha aperto per lo sviluppo della regione, quali infrastrutture ha programmato e inaugurato, quali alleanze ha stretto con altre Regioni ed altri Paesi, quali successi vanta sulla spesa dei fondi comunitari, quanti dei 6 miliardi del masterplan promessi nel 2010 sono stati spesi, quanti enti strumentali sono ancora commissariati, quale riforma della pubblica amministrazione può esibire per venire incontro a cittadini ed imprese. Ecco il suo dovere di presidente: fare il suo bilancio, il suo rendiconto; invece cerca di distrarre gli abruzzesi dai suoi fallimenti e dagli scandali che hanno affossato la credibilità etica della sua giunta, lasciando persino il dubbio che la data elettorale sia stata determinata, dopo due modifiche legislative, in relazione alle notizie che sarebbe venuto a sapere sul fronte giudiziario che riguarda la sua Giunta».

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