PESCARA "Torno subito", "un attimo solo", "faccio tutto in un minuto". Sono solo alcuni dei cartelli attaccati alle carrozzine per disabili che ieri hanno occupato venti posti-auto riservati ai "normodotati" sul lato-mare di corso Vittorio Emanuele, nel tratto fra via Trieste e via Trento. La protesta civile di «Carrozzine determinate», supportata dal Comune, contro i furbetti della sosta che occupano sistematicamente le aree riservate ai disabili, è riuscita: quattro ore di sensibilizzazione, di incontri con i cittadini, con mille volantini e 500 buste di carbone dolce distribuite ai passanti. Che nella fattispecie erano i «forzati dello shopping», per cui la scelta di svolgere la mobilitazione nel primo giorno dei saldi si è rivelata felice. Una fiumana di gente che si è riversata sui marciapiedi di corso Vittorio, una parte si è fermata o è stata fermata, alla fine si è incuriosita nel vedere tutte quelle carrozzine al posto delle automobili e ha chiesto con interesse i motivi di una protesta tanto singolare quanto garbata. C’è voluto un bel coraggio nel togliere per quattro ore (dalle 16 alle 20) venti aree di sosta proprio nel giorno di apertura dei saldi, il più atteso da commercianti e consumatori. C’è voluto il coraggio di Claudio Ferrante, leader di Carrozzine determinate, e di Berardino Fiorilli, assessore alla Mobilità, ma ne è valsa la pena. Anche se all’inizio qualcuno è stato tentato di mandare a quel paese l’assessore, Ferrante e gli accompagnatori; ma questo qualcuno poi ci ha ripensato e ha messo la coda fra le gambe. Alcune persone hanno rifiutato il sacchetto di carbone, una signora in particolare voleva parcheggiare a tutti i costi dov’era stata sistemata una carrozzina, ce n’è voluto per farle capire che non era possibile e solo dopo ha desistito. Un caso isolato nella massa di cittadini che invece hanno afferrato al volo il senso della protesta, anche fra gli automobilisti specialisti del "torno subito" e "mi serve solo un minuto". Per loro il volantino e il sacchetto di carbone, distribuito da una Befana insolitamente giovane, è stata una lezione da mettere a frutto. Per Fiorilli, invece, è stata anche la prova generale in vista della prossima apertura del cantiere su corso Vittorio, dove i lavori partiranno con l’ampliamento del marciapiede lato-monte. Una battaglia per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per il miglioramento della strada più grande e più inquinata della città. A garantire la sicurezza dei disabili e dei pedoni ci hanno pensato i vigili urbani, anche perché nel tratto interessato dalla protesta c’era una fermata del bus e quello spazio non si poteva proprio occupare. «Sono contento - ha detto Ferrante, raggiunto in corso Vittorio dall’assessore alle Politiche sociali di Montesilvano Enea D’Alonzo e da Mario Sorgentone dell’associazione Strada-parco - perché tutte le persone interpellate hanno capito cosa vuol dire muoversi in centro su una carrozzina e vedere occupato indebitamente da qualcun altro l’unico parcheggio disponibile».
Il sit-in di Pescara è il primo nel suo genere che si è svolto in Italia, un’idea che Ferrante ha desunto da Lisbona. Un mese fa nella capitale portoghese, le persone con disabilità, non potendo più usufruire di alcuni elementari diritti di cittadinanza attiva, come entrare in un’istituzione o prendere un caffè in un bar, hanno lanciato una campagna di sensibilizzazione partendo con una provocazione, ossia hanno occupato i posti dei normodotati. «Noi abbiamo fatto la stessa cosa - ha concluso Ferrante - e mi sembra che abbiamo incontrato la sensibilità della stragrande maggioranza dei cittadini».