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Pescara, 25/11/2024
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Data: 06/01/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Tariffe autostrade. De Santis: il governo sospenda i rincari attuati dal gestore. La politica regionale è muta rispetto a questi aumenti assolutamente ingiustificati e anomali.

Si tratta di cifre ancora una volta ben al di sopra della media nazionale

L’AQUILA «Ad appena una settimana dalla negativa decisione per l’economia abruzzese del rincaro delle tariffe autostradali (dell’ 8,3%, rispetto ad una media italiana del 3,8%), si affievoliscono le poche voci di protesta e il governo regionale tace, in un quadro complessivo di indifferenza da parte di tutti i soggetti: partiti, sindacati e associazioni imprenditoriali». A parlare è l’assessore alle Finanze del Comune dell’Aquila, Lelio De Santis, secondo cui «è evidente che il ruolo del gestore dell’autostrada dei Parchi sia condizionante delle scelte del governo, ma anche della politica regionale, muta perché non può o non vuole prendere posizione. Gli elementi alla base dell’aumento anomalo, non sono sufficienti a giustificare rincari assurdi che porteranno risorse nelle casse della concessionaria, senza che siano dimostratati i miglioramenti del servizio. La verità è che ormai la lobby delle autostrade decide, il governo esegue e i cittadini, i pendolari e i lavoratori pagano! E questo avviene in una situazione obbligata per gli abruzzesi, in quanto non esistono alternative, mancando strade statali praticabili tutto l’anno e in tempi ragionevoli, e mancando una linea ferroviaria moderna. Il gestore dell’autostrada dei Parchi, pertanto, viene a trovarsi in una posizione predominante, assolutamente ingiustificata, e viene ad incassare aumenti tariffari fuori da ogni logica di mercato. L’Aquila e i comuni del cratere soffrono ancora di più questa imposizione tariffaria, poiché i collegamenti sono essenziali per la ripresa di un territorio ancora ferito dal sisma. L’Abruzzo rischia di ricadere in un pericoloso isolamento, e L’Aquila, nel momento più difficile della sua storia, non solo non ottiene le risorse per la ricostruzione, ma viene abbandonata all’isolamento sociale ed economico. Il governo sospenda il provvedimento – in attesa di rivedere i criteri di adeguamento delle tariffe – che non può gravare solo sulle tasche degli utenti, che saranno doppiamente vittime del rincaro, prima per la decisione del gestore, e poi per la conseguente riduzione del traffico autostradale del 20%, già in atto».

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